Economia

Il calo della produzione industriale piemontese nel secondo trimestre si ripercuote sulla piccola e media impresa

I dati presentati da Unioncamere Piemonte, raccolti nella 211ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, rivelano un quadro economico sempre più critico per la regione. Nel secondo trimestre del 2024, la produzione industriale ha subito una contrazione dell’1,1%, con un calo degli ordinativi del 1,2% e del fatturato dello 0,9%. Questi numeri, sebbene in linea con la debole performance dell’Eurozona, colpiscono in maniera sproporzionata le micro e piccole imprese piemontesi, che costituiscono l’ossatura del tessuto produttivo locale.

Le micro imprese, che già operano con margini ridotti, sono particolarmente esposte a questi scossoni, e i settori più vulnerabili, come quelli dei mezzi di trasporto e del tessile, sono tra i più colpiti dalla crisi in corso. Le imprese con meno di 10 addetti stanno affrontando una flessione produttiva dello 0,4%, mentre quelle di medie dimensioni (50-249 addetti) vedono un calo ancora più marcato, con una riduzione della produzione del 1,7%.

Questo scenario rischia di aggravare ulteriormente la già fragile situazione delle piccole imprese, che rappresentano il cuore dell’occupazione e della produzione regionale. A fronte di queste difficoltà, emerge la necessità di interventi urgenti e mirati per evitare la scomparsa di una parte fondamentale del sistema produttivo piemontese.

Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte, ha commentato con preoccupazione

I dati evidenziano una crisi che non possiamo ignorare. Le micro e piccole imprese, che costituiscono l’anima della nostra economia regionale, si trovano in una situazione di grande vulnerabilità. La flessione della produzione industriale, unita alla riduzione degli ordinativi, sta creando una pressione insostenibile su queste realtà già provate dalla scarsità di risorse e dalla complessità dell’accesso al credito. È indispensabile un piano d’azione che tuteli le piccole aziende, che permetta loro di superare questo momento critico, attraverso incentivi mirati, accesso facilitato ai finanziamenti e sostegno per gli investimenti in innovazione e sostenibilità. Non possiamo permetterci di perdere questo segmento cruciale della nostra economia, che garantisce occupazione e stabilità sul territorio“.

Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte, ha invece posto l’accento sull’impatto sistemico che la crisi sta avendo su tutta la filiera produttiva:  “in una fase in cui la crisi industriale è ormai conclamata, le micro e piccole imprese, soprattutto quelle che operano nelle filiere più tradizionali come il tessile e i mezzi di trasporto, il cuore pulsante del nostro sistema industriale, rischiano di subire un impatto negativo senza precedenti. Non si tratta solo di una riduzione temporanea della produzione, ma di una crisi strutturale che rischia di cancellare interi comparti. L’export, che per anni è stato un punto di forza per molte di queste aziende, sta ora subendo contraccolpi durissimi facendo perdere alle nostre imprese competitività sui mercati internazionali. Per invertire la tendenza, servono misure immediate che agevolino la ripresa degli investimenti e l’accesso alle risorse europee. Dobbiamo fornire alle nostre imprese gli strumenti per innovare e riposizionarsi, ma questo richiede un impegno forte e coordinato da parte delle istituzioni“.

CNA Piemonte sottolinea la gravità della situazione e invita a una riflessione profonda sulla necessità di azioni concrete e tempestive per salvaguardare il futuro delle piccole e micro imprese, che rappresentano la spina dorsale dell’economia regionale e nazionale.

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