Mikhaïl Bouzine e il suo pianoforte chiudono Lingotto Giovani
Nel firmamento pianistico del nuovo millennio è il fenomeno balzato alla ribalta internazionale grazie alla partecipazione al prestigioso Concorso di Orléans, che gli è valso il Primo premio, il Premio Samson François e il Premio Polska Music nel 2020.
Il quotidiano francese Le Figaro lo ha definito «un talento sorprendente con un pizzico di follia» per il virtuosismo funambolico, il carisma e la passione ardente delle sue interpretazioni. È il ventisettenne russo-tedesco Mikhaïl Bouzine il protagonista del concerto che martedì 12 aprile, alle 20.30, chiude la stagione di Lingotto Giovani sul palco della Sala 500 (via Nizza 280, Torino).
Considerato un “creatore di suoni” eclettico che ama sconfinare in generi diversi, dal barocco alle sperimentazioni delle avanguardie novecentesche, Bouzine si è formato sotto la guida di Andreï Shibko al Conservatorio Čajkovskij di Mosca, dove ha studiato anche clavicembalo con Tatiana Zenaïshvili e composizione con Vladimir Tarnopolski. Allievo di Nicholas Hodges all’Università di Musica a Stoccarda dal 2019, ha frequentato i corsi di Alexeï Lubimov, Peter Donohoe, Vyacheslav Artyomov e Leif Segerstam. Nel 2013 ha aperto online l’etichetta Koivu, per la quale ha inciso un ampio repertorio di musica contemporanea, che include le improvvisazioni dell’originale progetto ShchRTTTShch in tre EP. In ambito cameristico, collabora con il soprano Ekaterina Maslakova e con ensemble postmoderni quali Kymatic e Thimk Collective. Dal 2012 è impegnato nella scrittura di un ciclo per pianoforte ispirato alle lettere dell’alfabeto cirillico.
Ospite per la prima volta a Lingotto Giovani, Bouzine propone un impaginato alla scoperta del regno sonoro del suo album di debutto L’Oiseau rebelle, registrato nel 2021 per B Records. Il progetto, commissionato dal Concorso di Orléans, lo ha portato a esibirsi in templi sacri della musica come il Gewandhaus di Lipsia e la Philharmonie di Parigi. Imitando il volo di un “uccello ribelle” avanti e indietro nel tempo, il programma della serata abbina autori per i quali il repertorio per pianoforte ha rappresentato ora un luogo privilegiato dove sperimentare nuove idee ora un momento di riposo dall’impegno creativo più faticoso. Dalle atmosfere visionarie e moderniste di Rotblühender Dorn, tratto dalla prima raccolta delle Blumenvignetten (1913) del danese
Rued Langgaard all’accumulo permanente di pulsazioni sonore del Klavierstück 7 (1980) del contemporaneo Wolfgang Rihm; dal lirismo sontuoso della Suite in sol minore del clavicembalista di Luigi XIV Louis Marchand al mormorio angosciato degli “schumanniani” Papillons noirs (1907) di Jules Massenet e della Sonata in la minore D 845 (1825), che Franz Schubert compose di fronte ai primi sintomi della malattia venerea che lo avrebbe portato alla morte prematura nel 1827.
BIGLIETTERIA:
Biglietti numerati da 5 a 10 euro.
Vendite on line su www.anyticket.it, in biglietteria il giorno del concerto dalle 14.30 alle 19.00 e dalle 19.30 nel foyer della Sala 500.
Per maggiori informazioni consultare www.lingottomusica.it
La stagione 2021-2022 è resa possibile grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Fondazione CRT, Reale Mutua, Banca del Piemonte, Vittoria Assicurazioni, Lingotto 2000, IPI, Lavazza, Acqua Sant’Anna, AON, Banca Sella.