L’ultima stagione di Lucifer è arrivata su Netflix a partire dal 10 settembre. Eravamo rimasti al signor Morningstar capace di vincere l’epica battaglia per il Trono di Dio contro il fratello gemello Michael.
Dopo la battuta geniale “Oh, my… Me” era difficile aspettarsi qualcosa di più, ma l’ultima stagione riesce nell’impresa di chiudere alla perfezione un cerchio cominciato con il Diavolo che sceglieva Los Angeles come meta per le sue vacanze.
Dal Lucifer che indugiava in droghe, feste sfrenate, alcol e promiscuità sessuale è passata letteralmente una vita. Oggi è l’erede designato per ascendere al ruolo di Dio.
Tuttavia l’idea di diventare Dio è più interessante del diventarlo effettivamente. Infatti, Lucifer e Chloe sembrano più intenzionati a godersi il tempo che rimane loro sulla Terra piuttosto che a occuparsi delle faccende celesti.
La serie non è più incentrata sul lato poliziesco che l’ha resa celebre e amata ovunque, ma esplora le fragilità e il mondo dietro i personaggi che hanno accompagnato gli spettatori nelle precedenti cinque stagioni. I pochi delitti su cui Lucifer e Chloe si trovano a indagare sono funzionali proprio allo scopo: arrivare a una consapevolezza che porta alla naturale fine della storia.
In questa ottica il personaggio di Rory (Brianna Hildebrand) si inserisce perfettamente. Quale migliore espediente di una supposta figlia arrivata dal futuro può costringere Lucifer a completare la sua redenzione e capire il suo posto nell’Universo?
Molti gli episodi che regalano sorprese, dal primo episodio legato al mondo della magia, all’episodio cartone animato sullo stile Hanna-Barbera, agli intermezzi musicali e al matrimonio della coppia preferita dai fans, Eve e Mazikeen, che supera la crisi dovuta all’arrivo di Adamo sulla Terra.
Dopo la fine dell’ultimo episodio ci sente un po’ più soli. I personaggi e questa serie hanno accompagnato i fans per sei stagioni, conquistando letteralmente tutti tra humor e capacità di toccare gli argomenti più scomodi con una leggerezza di cui davvero si sentiva il bisogno.
“Lucifer” lancia messaggi potenti. Una redenzione è sempre possibile se lo si vuole veramente e anche il Diavolo può tornare a essere un Angelo, anche se a volte il sacrificio da compiere per riuscirci è davvero elevato.
(Antonella Mastria, Alessandro Gazzera)