Il progetto “Ben-Nasco” ha festeggiato il primo anno di attività. Esempio di una fruttuosa collaborazione tra soggetti pubblici e del privato sociale del territorio che, con esperienza e professionalità, operano a supporto della comunità e di chi ha appena avuto un bimbo o è in dolce attesa. Promosso dall’associazione La Bottega del Possibile – insieme ai Comuni di Beinasco e Piossasco, l’Asl TO3, il C.I.diS. e alcune Associazioni e Cooperative dei territori – e finanziato dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione CRT, il progetto si rivolge alle donne in stato di gravidanza, offrendo diversi servizi di supporto e di assistenza a carattere preventivo, al fine di assicurare una crescita in salute delle mamme e dei bambini, e creando reti di sostegno e di scambio di esperienze con il supporto dei professionisti. Tra gli obiettivi del progetto vi sono anche il favorire nuove relazioni e scambi tra genitori, la partecipazione a dei laboratori, creare momenti di condivisione tra famiglie e valorizzare la nonnità.
Un anno particolare, quello appena passato, caratterizzato dalle problematiche legate alla pandemia da Covid-19, in cui, però, i diversi attori coinvolti nel progetto sono riusciti a garantire ugualmente un supporto di qualità alle numerose mamme che hanno aderito al progetto. Nei comuni di Beinasco e Piossasco sono state coinvolte più di 100 donne, tra neomamme e in dolce attesa, che, dopo aver ritirato l’Agenda di gravidanza, hanno potuto partecipare a svariate attività, sia in presenza che a distanza: yoga, Tai Chi, musica in gravidanza o in culla, iniziative in collaborazione con le biblioteche comunali, incontri tematici con gli psicologi e con operatori ed esperti su alimentazione, salute, fase post-parto e tanto altro ancora.
In questo primo anno di vita, il progetto “Ben-Nasco” ha rappresentato l’esempio perfetto di come collaborazione e dialogo tra il settore pubblico e privato possano dare vita ad un servizio di supporto professionale e di qualità all’interno di un territorio. I Comuni di Beinasco e Piossasco, infatti, hanno contribuito al coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni di volontariato e degli operatori, mentre La Bottega del Possibile, capofila del progetto, si è occupata del coordinamento e del monitoraggio delle attività. L’Asl TO3 ha messo a disposizione professionalità infermieristiche e ostetriche, contribuendo, inoltre, al coinvolgimento dei medici di base e pediatri presenti sul territorio. Per coloro che hanno avuto bisogno di un sostengo, è intervenuto il C.I.diS., che ha portato il suo contributo nelle azioni di sviluppo di comunità. Infine, numerose le realtà del territorio che hanno portato il proprio contributo alla realizzazione del progetto. Un coinvolgimento attivo, dunque, e uno scambio di forze che hanno permesso di lavorare in sinergia per il benessere della comunità.
“Una città che voglia guardare al futuro deve investire sulla qualità della vita dei suoi bambini attivando azioni di prevenzione delle disuguaglianze di salute e delle povertà educative.” – ha sottolineato Pasquale Giuliano, sindaco del Comune di Piossasco – “L’amministrazione comunale gioca un ruolo fondamentale nel favorire la rete territoriale tra servizi pubblici sanitari ed educativi (consultori, pediatri, nidi, biblioteca), il privato sociale (cooperative e associazioni specializzate) e il volontariato.”
“Lo scopo è quello di incentivare pratiche di interscambio e mutuo aiuto coinvolgendo genitori, nonni e adulti extrafamigliari con competenze educative e relazionali realizzando un welfare locale partecipato che accompagni il bambino in un processo di crescita armonica”, ha infine affermato Cecilia Tibaldi, assessore al welfare generativo del Comune di Piossasco.
Un concetto ripreso e ribadito anche da Enzo Borio, referente per il progetto per il Comune di Beinasco: “Per noi la collaborazione con il privato è un valore aggiunto, che si conferma sempre anche rispetto alle sue competenze di capacità e di ruoli, che sul territorio si giocano con modalità diverse. L’attenzione alle famiglie e ai bambini era già una prerogativa del nostro Comune, ma questo progetto ha permesso di mettere insieme, nella pratica, una moltitudine di iniziative diverse, promosse dal pubblico e dalle diverse realtà del privato sociale, ed è proprio questo il valore aggiunto dell’iniziativa. È un progetto aperto, che coinvolge l’Asl, i servizi sociali, gli asili nido, le biblioteche, le associazioni, tutta la comunità educante e questo è un valore importante, che ha permesso di reagire anche all’emergenza sanitaria e ai forti condizionamenti che ha portato”.
“Purtroppo, a causa della pandemia, non è stato possibile sviluppare gli interventi di consultorio e ostetricia come ci eravamo prefissati, che prevedevano visite a domicilio; abbiamo così chiesto alle mamme di venire all’interno del consultorio per una visita e nonostante la richiesta di accedere ad un servizio sanitario, l’adesione è stata alta, con una risposta della popolazione estremamente positiva” – ha dichiarato l’ostetrica Pia Cardinale, referente delle attività consultoriali per l’area metropolitana sud, “La ricaduta rispetto agli obiettivi prefissati la vediamo per esempio nella percentuale di allattamenti al seno, che sono comunque rimasti alti. Tra i nostri obiettivi, infatti, abbiamo quello di proporre l’allattamento materno fino al sesto mese, insieme al riconoscimento precoce della depressione post parto, soprattutto in questo periodo di isolamento sociale. Nel progetto la domiciliarità è un concetto fondamentale e La Bottega Del Possibile, insieme alle varie associazioni dei territori di Beinasco e di Piossasco ci stanno dando un grande aiuto, incentivando il coinvolgimento di chi vuole usufruire del servizio. L’entusiasmo per questo progetto è ancora alto e credo che ci sia ancora molto potenziale che possa svilupparsi”.
“Abbiamo dovuto rimodulare le tante attività in presenza e a domicilio trasformandole in incontri al telefono e videochiamate, accolte ancora oggi con entusiasmo dalle mamme, che spesso propongono loro stesse i temi da trattare, confrontandosi e creando così una rete esterna al progetto, dove scambiarsi in autonomia consigli e anche vestitini per i bimbi. In questo senso il progetto sta funzionando e ha funzionato nonostante il Covid. Le mamme hanno proprio bisogno di confronto e supporto” – ha affermato Rina Foti, educatrice di Beinasco, “Il valore aggiunto di questo progetto è proprio quello di creare una sinergia anche all’interno delle micro équipe, rendendo ricco il supporto che si riesce a dare alle mamme.
Prossimamente, in collaborazione con l’ASL, faremo partire i gruppi di cammino sul territorio. Un bel momento che potrà mettere insieme le mamme in gravidanza e quelle che hanno già partorito, dando loro la possibilità di confrontarsi sui vari aspetti della vita materna insieme alle varie figure professionali del progetto. Stiamo arrivando dove si voleva arrivare.”