Vaccino antinfluenzale Piemonte, prosegue la campagna
Icardi fa poi presente che “la campagna vaccinale sta procedendo in tutto il Piemonte secondo la programmazione concordata e i medici di famiglia, pur gravati da numerose nuove incombenze legate all’emergenza, stanno facendo pienamente la loro parte” e che dal 26 ottobre all’8 novembre la Regione ha consegnato ai medici di medicina generale, tramite le farmacie, 625.000 dosi di vaccino, di cui 380.000 già state somministrate alle persone rientranti nelle fasce a rischio (over 60 anni e soggetti fragili).
Secondo l’assessore si tratta di “uno sforzo davvero molto consistente, se si considera che nello stesso periodo dell’anno scorso erano state eseguite circa 150.000 vaccinazioni in meno. Nei frigoriferi dei medici di famiglia ci sono ancora circa 245.000 dosi di vaccino pronte all’uso. Siamo consapevoli che l’elevato numero di richieste può causare delle difficoltà, ma i rifornimenti ai medici procedono con regolarità secondo i piani concordati con loro fin dall’estate scorsa, tenendo conto del calendario delle forniture stabilito con la ditta che ha vinto l’appalto, dell’esigenza di evitare assembramenti e della necessità di consentire una corretta conservazione del vaccino, evitando sprechi di dosi”.
Considerato che negli ultimi anni il punto massimo dell’epidemia influenzale si è spostato a fine gennaio-inizio febbraio, i tecnici del Settore Prevenzione dell’Assessorato alla Sanità hanno definito in accordo con i rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale un cronoprogramma della campagna vaccinale opportunamente scaglionato.
Va ricordato che quest’anno la Regione ha acquistato 1.100.000 dosi di vaccino, vale a dire il 54 per cento in più rispetto a quelle utilizzate l’anno scorso (715.000). All’avvio della campagna di quest’anno, il 26 ottobre, i medici di famiglia hanno ricevuto, come prima fornitura, il 50 per cento delle dosi che avevano utilizzato nell’intera campagna 2019, il resto viene diluito nelle successive settimane come concordato, fino ad esaurimento della quota necessaria a coprire il fabbisogno per i propri pazienti.