Nei giorni scorsi, sono state eseguite dalla Polizia di Stato 3 misure cautelari in carcere nei confronti di tre soggetti di nazionalità marocchina responsabili di detenzione in concorso e cessione a terzi di sostanza stupefacente.
Secondo quanto spiegato, lo stupefacente sequestrato dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia nel corso dell’operazione (denominata “La Grassa” dall’appellativo utilizzato dagli spacciatori per indicare la sostanza), ammonta a quasi 17 kg di hashish.
In base a quanto appurato, l’attività di indagine costituisce un seguito dell’operazione “Dragoes”, sempre del Commissariato Dora, che aveva portato nell’ottobre 2018 al sequestro di 15 kg di sostanza, all’arresto di 24 persone e all’esecuzione della custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 cittadini marocchini ritenuti responsabili di numerosi cessioni di stupefacente.
L’indagine, supportata anche in questo caso da intercettazioni telefoniche, ha avuto ad oggetto questa volta gli spacciatori di secondo livello, cioè i fornitori dei pusher già colpiti dalle custodie cautelari dell’inchiesta “Dragoes”.
I destinatari delle misure sono 3 cittadini, sempre di nazionalità marocchina. A loro carico sarebbe stata comprovata la detenzione di svariati chilogrammi (16,8) di hashish e la cessione a terzi, che principalmente avrebbero poi piazzato lo stupefacente, per lo smercio al dettaglio, sull’asse di corso Principe Oddone.
Anche questa volta i complici erano soliti utilizzare degli stratagemmi per eludere i sospetti derivanti da eventuali intercettazioni telefoniche fra loro e con i pusher presso cui piazzavano lo stupefacente, come ad esempio dire “lui vuole una ricarica da 5 euro” per intendere una richiesta di 5 kg di hashish.