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Greg Goya al Museo Nazionale del Cinema di Torino

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ospita la centesima opera di Greg Goya in un’esperienza artistica interattiva unica nel suo genere.

Dall’ 1 al 13 maggio all’interno dell’Aula del Tempio del Museo Nazionale del Cinema prenderà forma l’opera numero 100 dell’artista torinese reso grande dai social network. Apprezzato a livello nazionale per la sua Fast Art (performance artistica che interpreta il senso di immediatezza e la ricerca di velocità della società attuale per creare street art) ha riempito con le sue opere le strade di Torino guadagnando un enorme successo grazie alla sua capacità di creare un connubio tra il mondo digitale e quello fisico. Tratto distintivo della sua poetica, che racconta gli stati d’animo di una generazione perduta tra social network, fast fashion e app d’incontri, è proprio la possibilità del pubblico di interagire attivamente all’evolversi dell’opera, il cui risultato finale è frutto di un contributo collettivo.

È questo il caso del progetto che lo vede protagonista al Museo Nazionale del Cinema, dove l’artista ha realizzato due opere distinte, capaci di raccontare le emozioni suscitate dal potere del cinema. La prima installazione utilizza pellicole cinematografiche per raccontare i film che hanno segnato la vita degli spettatori, mentre la seconda, prima tela dipinta dall’artista nella sua carriera, invita il pubblico a condividere un momento particolarmente commovente della loro vita.

È importante per il museo trovare sempre nuovi modi per far avventurare i giovani nel mondo del cinema e per dialogare con gli artisti del territorio, grazie anche ai nuovi linguaggi che, in maniera veloce e potente, permettono interazioni e connessioni velocissime” sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema.

Quando una mia giovanissima amica mi ha fatto vedere le performance artistiche di Greg – racconta il direttore del Museo Nazionale del Cinema Domenico De Gaetano – ho subito pensato che fossero molto cinematografiche e interattive, divertenti e profonde allo stesso tempo. L’ho contattato lo scorso dicembre e il suo entusiasmo, la sua creatività e la sua passione per il cinema hanno contagiato tutto il team del museo”.

Quando ero bambino – dichiara Greg Goya sui suoi canali social – volevo fare l’artista. Uno di quelli che dipinge le tele e le espone nei grandi musei. Davanti alle cui opere la gente si ama, si bacia e piange. Forse per questo ho iniziato a dipingere sui muri di casa mia e non ho mai smesso: ho dipinto 99 opere di quest’arte che ci piace chiamare fast art per le strade di Torino. Abbiamo reso l’arte interattiva e migliaia di persone hanno fatto arte con noi. Abbiamo raggiunto milioni di persone sui social media e dimostrato che anche un artista di Torino può parlare a tutto il mondo. La centesima opera la dipingeremo dentro il tempio della nostra città, la Mole Antonelliana”.

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