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Juventus: scudetto difficile, ma la Champions sembra blindata

Dopo un periodo di transizione, la Juventus sembra tornata finalmente in maniera stabile nell’Olimpo del calcio italiano. Il club bianconero ha affrontato nel recente passato alcune difficoltà derivate dalla fine di un ciclo e dagli errori commessi con l’obiettivo di riaprirlo nel più breve tempo possibile. La stagione 2022-2023, in questo senso, è stata letteralmente uno stillicidio, con un terzo posto conquistato sul campo e diventato poi quinto, con conseguente perdita della qualificazione in Champions League.

Con poche risorse economiche e tanti giovani innestati in prima squadra, la Vecchia Signora si ritrova oggi al 2° posto in graduatoria, alle spalle della corazzata Inter, che ha praticamente a disposizione due squadre per puntare, oltre che al tricolore, anche a un piazzamento importante in Europa. Dal punto di vista dirigenziale, la Juve stava lavorando su strategie a lungo termine per garantire il successo continuo del club. La gestione della squadra richiede una combinazione di acquisizioni di giocatori di talento, sviluppo del settore giovanile e scelte tattiche sagge da parte dell’allenatore. Che però è in scadenza di contratto a giugno 2025 e non inizierà una nuova stagione senza un rinnovo.

Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna stanno lavorando tanto sul mercato in chiave futura, rastrellando in ogni angolo del globo i talenti più promettenti, quelli che se attesi troppo poi costerebbero decine di milioni. E in questo momento di cifre folli dalle parti di Torino non se ne possono spendere.

L’indice di liquidità lega sostanzialmente le mani dell’Area Football (si spiegano così le uscite di gennaio di alcuni elementi giovani come Ranocchia e la cessione temporanea di Moise Kean all’Atletico Madrid), che potrebbe effettuare qualche colpo di un certo livello in estate, a patto però di cedere qualche pezzo pregiato che ha mercato.

Le prospettive della Juventus dipenderanno in gran parte da come il club affronterà le sfide e si adatterà ai cambiamenti nel panorama calcistico. Le decisioni prese in sede di calciomercato, le prestazioni della squadra e la gestione a livello dirigenziale possono avere un impatto significativo sul futuro del club.

In questo senso, si stanno mettendo paletti importanti, a seconda degli obiettivi da perseguire nei vari settori della struttura sportiva. Per l’allenatore, per esempio, non si andrà oltre i 3-4 milioni di euro di ingaggio. Ragion per cui, se non prolungherà Max Allegri, alla metà dell’attuale stipendio, di certo non si possono mettere in cantiere nomi come Conte, Zidane o Klopp.

Piuttosto, potrebbe arrivare il Thiago Motta di turno (Tudor, che sembrava il candidato numero uno sul finire della passata stagione è ad oggi molto più defilato), per continuare a sviluppare il progetto giovani, che ha fin qui portato alla valorizzazione di giovani come Miretti, Yildiz, Iling e compagnia.

Fondamentale, per il brand e i conti, sarà il ritorno alla partecipazione alla UEFA Champions League, anche se il successo in competizioni nazionali, come può essere la Coppa Italia, può riportare la Juventus verso quell’abitudine a vincere che sembra si sia persa negli ultimi tempi.

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