Intervista a Edoardo Bennato, il rocker napoletano atteso a Torino
Edoardo Bennato salirà sul palco del Teatro Colosseo il 17 novembre per un super concerto. Il rocker napoletano racconterà la sua carriera con tutti i suoi più grandi successi partendo dall’ultimo e fortunato “Mastro Geppetto”.
Una data, quella di Torino, che fa segnare il sold out a dimostrare il grande affetto del pubblico torinese per una leggenda del rock italiano. CronacaTorino.it lo ha raggiunto, ecco cosa ci ha raccontato:
Buongiorno Edoardo, innanzitutto grazie per questa intervista. A Torino hai fatto registrare un bel sold out
Grazie a voi! Meno male, vuol dire che le persone amano ancora le canzoni!
“Pinocchio & Co” ripercorre quella che è la tua carriera, cosa dovrà aspettarsi chi verrà a vedere il tuo concerto torinese?
Sarà un concerto ad alto contenuto rock e blues con l’aggiunta del quartetto d’archi: il Quartetto Flegreo.
Il tuo rock è stato espressione anche di quello che è l’Italia. Quale canzone delle tue rappresenterebbe meglio il paese che stiamo vivendo oggi?
Direi che l’intero album “Burattino senza fili 2017”, in questa Italia sempre più “Collodiana”, rappresenta al meglio, meglio del ’77, il periodo storico in cui viviamo.
Tra le tue tantissime collaborazioni c’è stata quella con Pino Scotto. Cosa puoi raccontarci di quella esperienza?
Pino è un vero rocker, per cui la sintonia tra noi è stata completa, partecipare anche ad una sua trasmissione è sempre una cosa esaltante.
Il 6 gennaio 2017 è uscito il brano “Domani” dove canti con i tuoi fratelli. Com’è stato comporre e lavorare insieme a loro?
Con i miei fratelli Eugenio e Giorgio da sempre, da una vita, collaboriamo e “Domani” mi sembra la giusta sintesi.
Cosa c’è nel futuro di Edoardo Bennato dopo il tour? C’è speranza per un nuovo album?
Ho già pronto un album di inediti… Ne sentirete delle belle!
Sei stato uno dei pochi rocker italiani sempre coerenti. Cosa rappresenta per te il rock oggi?
Il rock per me è uno stile di vita, forse una filosofia… Addirittura una religione!
Cosa è rimasto in te dell’Edoardo Bennato che incominciava a suonare nel 1958 con i suoi fratelli?
Il nostro passato è ciò che saremo noi nel futuro.
Una canzone che mi è sempre rimasta nel cuore del tuo repertorio è “Venderò”. Da cosa nacque l’ispirazione per quella canzone?
“Venderò” è il frutto della collaborazione tra mio fratello Eugenio e me… Bella canzone però!
Ultima domanda: il tuo messaggio per chi verrà a vedere il tuo concerto torinese
Più che un messaggio una speranza… Buone vibrazioni tra palco e pubblico.
Si ringrazia Lara Martinetto (Dimensione Eventi SRL)