Gli e-commerce cinesi vanno alla guerra: è battaglia all’ultimo centesimo
Da Aliexpress a Temu, passando per Shein: i consumatori italiani si saranno certamente resi conto che negli ultimi anni sempre più e-commerce cinesi e relative app sono state rese disponibili sul mercato europeo, e che tra di esse si è scatenata una vera e propria guerra all’ultimo centesimo pur di accaparrarsi i clienti.
Intendiamoci, non è una novità assoluta: la Cina è da tempo uno dei principali esportatori mondiali nei prodotti di consumo, ma quest’ultima tendenza all’esportazione delle dinamiche del suo mercato di e-commerce verso il resto del mondo ha scosso lo shopping online a livello globale, tanto che per molti venditori tradizionali e online, sopravvissuti all’avvento di Amazon, potrebbe trattarsi di un colpo fatale.
La tendenza verso la piattaforma low-cost non è peraltro un fenomeno isolato, ma è in parte sostenuta dalle sfide macroeconomiche che i diversi mercati devono affrontare, tra cui la stretta dovuta all’incertezza economica e l’inflazione che mette sotto pressione la spesa dei consumatori.
E così, app come Temu e Shein, che hanno lanciato i loro servizi in molte aree occidentali, stanno investendo miliardi di dollari in promozioni e sconti per accrescere la loro quota di mercato tra i consumatori, ben più che felici di poter acquistare vestiti da 10 euro o cuffie da 5 euro.
L’avvento di TikTok cambierà ancora il mercato?
Le cose non sono però finite qui. Perché, se il presente vede un’agguerrita concorrenza tra gli e-commerce cinesi, qualcosa potrebbe cambiare ancora con l’ingresso di TikTok Shop, che negli Stati Uniti si concentrerà anche sui prodotti cinesi, come hanno fatto con successo Shein e Temu di PDD Holdings.
TikTok Shop sta già preparando i commercianti a offrire sconti e promozioni durante le festività americane e, quando arriverà anche in Europa, è probabile che possa fare la stessa cosa, arrivando addirittura a rinunciare alle tariffe dei commercianti per compensare i costi di questi sconti e per incoraggiare i venditori a portare più merce su TikTok Shop e lontano da Amazon.
Insomma, per i venditori offline i tempi saranno sempre più duri e i governi di alcune nazioni sembrano aver rotto gli indugi, applicando delle misure che possano proteggere le transazioni fisiche: è il caso dell’Indonesia, che in risposta ai timori che TikTok Shop possa inondare il mercato di merci a basso costo, sta considerando di vietare del tutto le transazioni di e-commerce sui social media per proteggere i commercianti offline.
Ad ogni modo, appare evidente come la crescita della quota di mercato degli operatori online a basso costo a livello globale stia anche riempiendo uno spazio nel settore dell’e-commerce a basso costo che esisteva da tempo: in precedenza, infatti, molti degli operatori di piattaforme dominanti a livello mondiale si concentravano sulla vendita di articoli con margini più elevati per raggiungere la redditività.
Oggi le cose sono cambiate e, per quanto riguarda l’esperienza online dei rivenditori a prezzi scontati, tanto si sta facendo: gli operatori online che si sono concentrati sulla vendita di prodotti low-cost stanno guadagnando sempre più quote di mercato e dalle dichiarazioni delle parti in causa sembra proprio che sia solo all’inizio…