Una Superluna per tutti
L’appuntamento del 26 maggio con la Luna piena si verifica in prossimità del punto più vicino alla Terra lungo l’orbita lunare, facendo apparire il nostro satellite naturale leggermente più grande e luminoso rispetto al solito.
In occasione di questa “superluna”, l’Istituto Nazionale di Astrofisica invita il pubblico a seguire la prima di una nuova serie di dirette osservative in collegamento da diverse sedi INAF sul territorio nazionale, per ammirare la Luna al telescopio insieme a ricercatori e ricercatrici che ne studiano i misteri scientifici ancora aperti.
Compagna della Terra da miliardi di anni, la Luna è un satellite peculiare e quasi unico nel panorama del Sistema solare, con una massa significativa (1,2%) rispetto a quella del pianeta intorno al quale orbita. La sua presenza ha effetti importanti sulla Terra: contribuisce infatti a stabilizzare l’inclinazione dell’asse terrestre, il che influenzerebbe la presenza stessa della vita sul nostro pianeta. Senza dimenticare lo spettacolo offerto mensilmente dalla Luna in cielo, che ha ispirato nei millenni scienziati, pensatori, artisti e sognatori in ogni dove.
La Luna è l’unico corpo celeste ad oggi fisicamente raggiunto e visitato dagli umani, eppure non è vicinissimo.
La luce impiega circa un secondo a coprire la distanza tra i due corpi, tra i quali si potrebbero collocare comodamente ben 30 terre. Questa separazione varia leggermente ogni mese. L’orbita lunare non è perfettamente circolare ma leggermente ellittica, e così la distanza Terra-Luna oscilla tra i 356,400 km al perigeo – il punto più vicino alla Terra – e i 406,700 km all’apogeo – il punto più lontano.
Quando la Luna si trova in fase di plenilunio in prossimità del suo passaggio al perigeo, si parla comunemente di “superluna” poiché il disco lunare appare più grande, fino al 14% in più, con una luminosità maggiore fino al 30% rispetto alla stessa configurazione, ma all’apogeo. L’appuntamento più atteso dell’anno è con la Luna piena del prossimo 26 maggio che, a soli 357,458 km dalla Terra, apparirà leggermente più grande e luminosa di quanto non sia già stata in aprile.
Per l’occasione, l’Istituto Nazionale di Astrofisica organizza una diretta osservativa dedicata alla Luna in collegamento da diversi osservatori distribuiti su tutta la penisola, per la prima puntata della serie “Il cielo in salotto”, che sarà possibile seguire a partire dalle 21:30 di mercoledì 26 maggio sul canale YouTube dell’INAF.
La diretta YouTube sarà disponibile a questo indirizzo:
“Sebbene così vicina alla Terra, la Luna tuttora è molto poco conosciuta: abbiamo campioni di roccia lunare e meteoriti, ma la conoscenza del nostro satellite è limitata”, commenta Maria Cristina De Sanctis dell’INAF di Roma. “Ad esempio, ancora non abbiamo capito come effettivamente si è formata. Inoltre il sistema Terra-Luna è molto insolito nel panorama degli altri pianeti del Sistema solare e di conseguenza pensiamo ad una formazione in qualche modo molto diversa rispetto a tutti gli altri satelliti. Le ipotesi sono ancora molte e forse solo delle misure con missioni lunari dedicate potranno aiutarci a svelare il mistero della formazione della Luna”.
Durante la diretta streaming, ricercatori e ricercatrici racconteranno i molteplici aspetti della Luna, compresa una panoramica sulle missioni di esplorazione spaziale passate e future. A seguire, meteo permettendo, saranno trasmesse le osservazioni della Luna effettuate con i telescopi dalle sedi INAF di Padova, Palermo, Roma e Trieste.
In preparazione all’evento, Europlanet in collaborazione con l’INAF ha lanciato il concorso SuperLuna Challenge, invitando il pubblico a immortalare la Luna con fotografie e disegni da condividere sui social usando gli hashtag #SuperLuna, #SuperMoon e #IlCieloInSalotto.
In palio una serie di omaggi targati ESA e la possibilità di vedere il proprio capolavoro trasmesso durante la diretta.
Il 26 maggio avrà luogo anche un’eclissi totale della Luna, visibile dall’Oceania e da parti dell’America e dell’Asia. Questa eclissi non sarà visibile dall’Italia.
Ufficio Stampa INAF