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Dante, il volgare e la musica nella Divina Commedia e l’Abbecedario dantesco

Per la rassegna DANTE E LA LINGUA D’OC, l’ultimo weekend del mese sono previsti due appuntamenti.
Venerdì 30 luglio a Melle sotto l’Ala Comunale alle ore 18 sarà la volta di DANTE, IL VOLGARE E LA MUSICA NELLA DIVINA COMMEDIA. Dante col De vulgari eloquentia e Il Convivio fu tra i primi studiosi delle favelle romanze: oltre all’occitano conobbe e commentò numerose lingue, come il sardo e i vernacoli di Torino e Alessandria. Ma Dante dovette essere anche grande amante della musica, e numerosi, e ben diversi tra loro, sono gli accenni nelle tre Cantiche. Rosella Pellerino, Direttore Scientifico di Espaci Occitan, ci accompagnerà in questo viaggio tra lingua e musica. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria a Segnavia Porta di Valle 0175 689629. L’iniziativa rientra nell’ambito di Occit’amo. Per l’occasione, i ristoranti locali propongono menù danteschi.
Domenica 1° agosto appuntamento ad Argentera in frazione Bersezio, nella Piazzetta del Municipio, alle ore 16.30 con QUANTE STORIE DIETRO LE PAROLE – ABBECEDARIO DANTESCO con Caterina Ramonda, narrazione per bambini e famiglie, piccoli e grandi, curiosi e per chi ha voglia di ascoltare. Dante ha scelto il nome della lingua occitana. Cosa nascondono alcune parole di questa lingua? Alla scoperta di curiosità, storie, personaggi e suoni curiosi addentrandosi nell’alfabeto d’oc. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività Legge 482/99. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria a cultura@vallestura.cn.it o 0171 955555. La rassegna Dante e la lingua d’oc proseguirà ad agosto, settembre e ottobre nelle valli del saluzzese e cuneese con molti altri appuntamenti dedicati al rapporto tra Dante e la lingua occitana. Dante e la lingua d’oc è un’iniziativa delle Unioni Montane delle valli occitane Po, Varaita, Maira, Grana e Stura insieme al Comune di Saluzzo e Terres Monviso e con l’organizzazione di Espaci Occitan proposta per celebrare, nel 7° centenario dalla sua morte, il rapporto privilegiato di Dante con la lingua occitana. La rassegna che da giugno a dicembre anima la montagna occitana tra Cuneo e Saluzzo rientra nel più ampio calendario AMOR MI MOSSE, collettore di iniziative dell’area cuneese. Dante Alighieri ebbe tra i propri modelli letterari i trovatori, specie Arnaut Daniel, che definì miglior fabbro (dal latino faber, creatore) del parlar materno. A dimostrazione della dignità letteraria riconosciuta alla lingua d’oc, Dante inserì ne La Divina Commedia otto versi in occitano, facendo parlare in questa favella Arnaut nel Canto XXVI del Purgatorio. Nel 1303 poi, col De vulgari eloquentia il Poeta rese celebre la definizione di lingua d’oc.
Info Dante e la lingua d’oc: www.espaci-occitan.org – www.amormimosse.com

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