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Coronavirus Piemonte, le notizie dalla Regione del 20 aprile

Ore 21. Domani i fioristi possono riaprire. L’assessore regionale al Commercio, Vittoria Poggio, annuncia che “i fioristi possono riprendere la loro attività. Un’altra battaglia vinta sul fronte delle riaperture, in nome della rinascita e della ripartenza di una fetta importante dell’economia piemontese. Finalmente, dopo le innumerevoli giravolte governative e il ricorso discutibile a una piattaforma social da parte di un ministro della Repubblica per comunicare e chiarire il contenuto del decreto del 22 marzo in relazione all’attività di vendita al dettaglio di piante e fiori, proprio in queste ore il Ministero dell’Interno ha fatto sapere che i fioristi potranno riaprire, se pure ovviamente rispettando le norme sanitarie in vigore. Sono certa che questa notizia permetterà a molti titolari, lavoratori e famiglie di vedere il loro futuro economico e d’impresa con maggiore tranquillità e fiducia, con la consapevolezza che questo è solo il primo passo verso il ritorno alla normalità”. La nota esplicativa

Ore 20. Domani si insedia la task force per la Fase2 della sanità. Si insedierà domani la task force di esperti, presieduta dall’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio, a cui la Giunta ha dato oggi il via libera ufficiale. Il gruppo di esperti darà supporto all’Assessorato alla Sanità e avrà il compito di analizzare e certificare le carenze strutturali che l’emergenza Coronavirus ha messo in luce sul sistema sanitario territoriale, per programmare la Fase 2 della sanità in Piemonte. Per approfondire

Ore 19.30. 70.000 test sierologici sul personale sanitario. Via libera della Giunta regionale a un piano di screening che verifichi, mediante l’effettuazione di test immunometrici IgG semiquantitativi, la risposta nei confronti del Coronavirus del personale del Servizio sanitario, dei medici specialisti ambulatoriali, degli operatori del 118 che operano nel Servizio sanitario regionale e dei medici convenzionati (medici di base, guardie mediche e pediatri di libera scelta).

“Dagli esiti di questa indagine – osserva l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – contiamo di ottenere preziose indicazioni ai fini della ripianificazione delle misure di contenimento dell’epidemia e della conseguente attività ospedaliera e territoriale”. Per approfondire

Ore 19. 2.768 pazienti guariti e 1.667 in via di guarigione. Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è 2.768 (143 in più di ieri): 262 (+29) in provincia di Alessandria, 99 (+1) in provincia di Asti, 114 (+10) in provincia di Biella, 286 (+11) in provincia di Cuneo, 230 (+11) in provincia di Novara, 1.417 (+58) in provincia di Torino, 153 (+14) in provincia di Vercelli, 166 (+8) nel Verbano-Cusio-Ossola, 41 (+1) provenienti da altre regioni. Altri 1.667 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Ore 19. I decessi diventano 2.453. Sono 74 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 17 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo è ora di 2.453 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 483 Alessandria, 123 Asti, 148 Biella, 181 Cuneo, 223 Novara, 1.029 Torino, 141 Vercelli, 99 Verbano-Cusio-Ossola, 26 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Ore 19. Il bollettino dei contagi. Sono 21.437 (+293 rispetto a ieri), le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 2.839 in provincia di Alessandria, 1.145 in provincia di Asti, 790 in provincia di Biella, 2.090 in provincia di Cuneo, 1.999 in provincia di Novara, 10.319 in provincia di Torino, 985 in provincia di Vercelli, 940 nel Verbano-Cusio-Ossola, 213 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 117 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 301 (-3 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.108. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.140. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 102.082, di cui 51.725 risultati negativi.

Ore 18. Risolvere le carenze strutturali della sanità. Il presidente Alberto Cirio commenta così ai microfoni di Sky la decisione di istituire il gruppo di lavoro sulla sanità affidato all’ex ministro Ferruccio Fazio: “C’è una Fase2 per l’economia ma anche per la sanità. Oggi non abbiamo più l’assillo dei letti della terapia intensiva, ma abbiamo la necessità di sollevare gli ospedali perché tornino alla loro funzionalità, dal momento che la gente si ammala anche di altro e il sistema sanitari deve essere pronto. Questa situazione ha fatto capire quelle che erano le carenze strutturali da anni della sanità piemontese, ovvero l’assenza di una medicina territoriale in grado di intercettare le persone prima di arrivare in ospedale. Oggi che queste ferite sono aperte, e si capisce dove uno si è fatto male, dove i problemi hanno creato le maggiori criticità, è necessario adottare misure immediate e urgenti per cui se il contagio dovesse nei prossimi mesi tornare troverà il sistema più pronto a respingerlo”.

Ore 17.30. Accertare le responsabilità nelle Rsa. Ai microfoni di Sky il presidente Alberto Cirio dichiara che “è in corso un monitoraggio completo. Bisognerà con rigore accertare tutte le responsabilità. La tutela della salute è fondamentale, soprattutto quando si parla di persone fragili e anziane”.

Ore 17. Sospendere il Registro debitori in agricoltura. Gli assessori all’Agricoltura di Piemonte, Lombardia e Veneto hanno chiesto al ministro Teresa Bellanova una sospensione fino al 31 dicembre del Registro nazionale debitori per le aziende agricole.  “Le aziende agricole – afferma il piemontese Marco Protopapa – hanno la necessità di reperire liquidità per ripartire e competere sul mercato. Molte di esse, per debiti con l’Inps o derivanti dalle quote latte o da contributi comunitari erroneamente erogati, non hanno la possibilità di accedere alle risorse messe a disposizione. Ci sembrerebbe di buonsenso disapplicare questa condizionalità per qualche mese e permettere a tutte di accedere almeno ai fondi esistenti”.

Ore 16.30. Esercizi commerciali chiusi il 25 aprile e il 1° maggio. Il presidente Alberto Cirio ha firmato un’ordinanza che prevede la chiusura di tutti gli esercizi commerciali il 25 aprile e il 1° maggio, ad eccezione di farmacieparafarmacie e degli esercizi dedicati alla vendita esclusiva di prodotti sanitari. Aperte anche le edicole, i distributori di carburanti e le aree di servizio sulla rete autostradale. Consentite le consegne a domicilio per tutti i settori merceologici, da eseguire nel rispetto delle regole di sicurezza.  Il testo dell’ordinanza   I chiarimenti

Ore 14,30. Prorogato il bando per i processi produttivi.  La Regione ha prorogato al 30 settembre il termine per accedere ai finanziamenti del bando “Sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle imprese e per l’ammodernamento e innovazione dei processi produttivi”. Il differimento è stato disposto per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo e, in particolare dell’artigianato e del commercio, provati da questo difficile periodo di emergenza. I fondi disponibili ammontano a 33 milioni di euro.

Come precsa l’assessore regionale alle Attività Economiche e Produttive, Andrea Tronzano, “le risorse servono soprattutto per la sicurezza e per il rafforzamento dello smart working.” Per approfondire

Ore 9. Guardiamo al 4 maggio con positività e speranza. Il presidente Alberto Cirio guarda alla data del 4 maggio “con grande positività e speranza. Lavoriamo per avere quel giorno davvero la possibilità di ripartire. Ma questa è un’emergenza sanitaria, per cui ripartiremo soltanto quando ce lo diranno i dati dei sanitari, dei medici, degli scienziati. E il giorno dopo non sarà più come prima: sarà una nuova normalità con cui dovremo confrontarci e con cui dovremo imparare a convivere. Dovremo accettarla, cambieranno alcune nostre abitudini, si introdurrà qualche nuova regola, ma ci permetterà di ripartire. I prossimi giorni saranno decisivi”.

Ore 9. L’orto non sia scusa, serve buonsenso. Nella diretta Facebook di ieri sera il presidente Alberto Cirio ha ammonito che “la questione dell’orto non diventi la scusa per andare nella propria seconda casa, mi affido al buonsenso di tutti. Attenzione: l’orto non può essere il giardino della seconda casa, bisogna essere molto chiari. L’orto è solo quel piccolo fazzoletto di terreno che uno coltiva per il proprio sostentamento. Questo si può fare. Abbiamo fatto tanti sacrifici, stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel anche se l’attenzione deve rimanere alta e dobbiamo sopportare ancora le misure di contenimento perché tutto possa passare più in fretta”.

Ore 9. In settimana novità sui test sierologici. Il presidente Alberto Cirio ha annunciato su Facebook che “i laboratori di Cuneo, dell’Amedeo di Savoia di Torino e dell’Università del Piemonte orientale hanno già effettuato una serie di test per creare un protocollo piemontese da sottoporre allo Stato per la validazione dei sierologico e nei prossimi giorni avremo novità importanti. I test sierologici sono un tema delicato, purtroppo non è ancora arrivata una parola chiara da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, e questo è un peccato. Il test dà la patente di indennità a chi ha già fatto la malattia. Chi ce l’avrà potrà tornare al lavoro prima e muoversi con maggiore sicurezza”.
Notizie: Ufficio Stampa Regione Piemonte

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