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«Ringrazio il presidente Cirio, l’assessora Chiorino e tutti i gruppi consiliari, per aver aderito all’ordine del giorno. Per le lavoratrici e i lavoratori della Mahle, di cui 220 a La Loggia, non c’è più tempo: il 7 febbraio la procedura di licenziamento arriverà a compimento ed è urgente stanziare i fondi necessari per attivare per un anno gli ammortizzatori sociali».
Il 30 gennaio a Roma è convocato il tavolo di crisi. Per questo la Regione chiede che i vertici della multinazionale tedesca revochino i licenziamenti, rispettino le promesse fatte e presentino il piano aziendale. «La Mahle opera in diversi Paesi europei e la decisione di chiudere la produzione in Piemonte è conseguenza della volontà di delocalizzare in altre nazioni, tra cui Spagna e Polonia: per questo è indispensabile portare la vertenza Mahle in sede europea, perché è l’Europa il vero luogo decisionale», aggiunge Sarno.