Settimana Mondiale della Tiroide 2019, presentati i dati del secondo monitoraggio dell’ISS
Il 10% della popolazione italiana soffre di patologie tiroidee in primis le donne. E’ questa la stima frutto del del secondo monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI) attivo presso l’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con gli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo. I dati dell’indagine vengono presentati oggi nel corso della conferenza stampa che si svolge presso il Ministero della Salute in occasione dell’avvio della Settimana Mondiale della Tiroide (20-26 maggio 2019).
“Si stima che l’insorgenza di queste patologie è determinata da fattori genetici (non modificabili) e da fattori ambientali (modificabili) – afferma Antonella Olivieri, responsabile dell’ OSNAMI – tra cui il più importante è la carenza nutrizionale di iodio, un micronutriente, costituente fondamentale degli ormoni tiroidei che è stato oggetto in questi anni di un’ importante azione di prevenzione nella popolazione, supportata anche dalla Legge 55/2005 con la quale si è resa obbligatoria la vendita del sale iodato e consentito l’utilizzo nella ristorazione collettiva e nell’industria alimentare.
Dai dati preliminari relativi agli anni 2015-2019 che riguardano al momento 7 delle 9 Regioni prese in esame (Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Calabria, Sicilia) è emersa una significativa riduzione della frequenza di gozzo in età scolare.
I numeri infatti evidenziano che in Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia e Marche il gozzo in età prescolare risulta sconfitto mentre è appena al di sopra del 5,0% nella Regione Umbria (percentuale indicata dall’OMS al di sotto della quale si può parlare di iodosufficienza).
I dati dell’OSNAMI riportano poi un aumento dell’uso di sale iodato nelle mense scolastiche (lo utilizza il 75% delle 998 scuole ispezionate nel 2017 dal Servizi di Igiene degli Alimenti e la Nutrizione) in un quadro generale di complessiva riduzione nel consumo del sale.
Liguria e Toscana confermano il loro stato di iodosufficienza, condizione raggiunta anche da Emilia Romagna, Marche, Lazio e Umbria mentre migliora lo stato nutrizionale iodico di aree della Sicilia non esaminate in precedenza.
Il monitoraggio ha poi evidenziato un raggiungimento di iodosufficienza non solo nelle aree urbane di riferimento delle Regioni prese in esame ma anche nelle aree naturali interne considerate a maggior rischio di iodocarenza.
Va ricordato che il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 esteso anche al 2019 ha incluso la “riduzione dei disordini da carenza iodica” tra gli obiettivi di interesse strategico per il Paese.
Obiettivo futuro sarà garantire che la sostenibilità di iodosufficienza appena raggiunta nel nostro Paese possa tradursi in una sempre maggiore riduzione della frequenza delle patologie correlate alla carenza di iodio (gozzo, noduli, ipotiroidismo congenito, tumori tiroidei più aggressivi).
Con questo obiettivo è stato anche avviato per il triennio 2016-2019 il Progetto di iodoprofilassi per le scuole, realizzato all’interno di un Protocollo di intesa siglato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dall’Istituto Superiore di Sanità con numerose società scientifiche e associazioni di pazienti.
Notizie: Ufficio Stampa ISS