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Intervista ad Aleksandra Šuklar, il mondo delle percussioni e Hans Zimmer su CronacaTorino

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Photo by Nenad Veljovic

Il nostro viaggio nella musica continua nel mondo di Hans Zimmer. L’ospite di oggi è la talentuosa percussionista austriaca Aleksandra Šuklar. Proprio lei ci ha raccontato i suoi progetti musicali, il rapporto con Hans Zimmer e l’amore verso l’Italia. Ecco cosa ci ha raccontato:

Ciao Aleksandra, come stai? Raccontaci i progetti per l’estate
Al momento sto preparando un recital che andrà in scena sabato qui in Austria. Poi ci saranno alcuni concerti sempre in Austria e sarò alla “Zivkovic Summer Academy and Festival for Marimba and Percussion” a Vienna. Un evento che sarà in collaborazione anche con Yamaha.
Parallelamente a questi appuntamenti lavorerò anche ad alcuni progetti personali, ma non posso ancora dirvi nulla.

Avrai un’estate sicuramente piena
Sì, direi proprio di sì, ma ci sono belle cose in programma.

Arrivi dal tour con Hans Zimmer. Come è stata questa esperienza e cosa hai provato nel ritornare sul palco dopo il lockdown?
Abbiamo potuto fare il tour in Europa dopo che era stato posticipato di un anno e sono davvero contenta. Si è trattato del primo vero tour nel mondo dopo la pandemia con un gruppo così grande di persone che hanno reso questo progetto possibile.
É stato pazzesco suonare la musica di Hans Zimmer con una band fatta da colleghi incredibili e con uno show completamente nuovo. Tornare sul palco rivivendo l’esperienza del suonare e del pubblico dopo un così lungo periodo di vuoto è incredibile e cavoli… Non riesco quasi a descrivere a parole le sensazioni, credo che come musicista sia stato un tornare nel posto da dove provieni facendo ciò che ami. Noi abbiamo bisogno del pubblico e loro hanno bisogno di noi. Credo sia bellissimo ritrovare quell’energia da ambedue le parti.

Quanto è arricchente per te lavorare con Hans Zimmer? La band è composta da musicisti incredibili che arrivano da stili completamente diversi…
Sicuramente è un’esperienza che riesce ad arricchirti. Ognuno di noi proviene da esperienze musicali diverse e ha un suo bagaglio. Credo stimoli davvero tanto la creatività ed è pazzesco stare insieme a fare musica, a stare sul palco e a suonare la musica di Hans. Io, per esempio, non arrivo da un genere come il rock o il pop e anzi mi dedico alle percussioni con esibizioni acustiche. Quindi questa diventa un’esperienza completamente diversa per me e, se uno ci pensa, cambia molto essendoci tanti piccoli dettagli necessari per far funzionare uno show così grande. Sono felice che con noi ci sia un team incredibile che ci permette di rendere tutto possibile dalle luci, al suono o semplicemente chi lavora dietro le quinte. Credo sia giusto evidenziare tutte quelle persone che non si vedono, ma che rendono davvero possibile il nostro lavoro.

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Photo by Stefan Panfili

Tornando alla tua carriera. Sappiamo che arrivi da una famiglia di musicisti. Come nasce la passione per le percussioni?
Ho cominciato suonando il violino a 5 anni. Ascoltavo mia sorella, che è una violinista, esercitarsi e ho pensato che fosse quasi uno step naturale per me. Però le cose con quello strumento semplicemente non hanno funzionato e ho sentito un forte impulso verso le percussioni.
Ho chiesto ai miei genitori, musicisti anche loro, di provare e ho dovuto insistere per un anno intero perché mi permettessero di prendere lezioni con le percussioni. Dissero che se dovevo farlo lo dovevo fare seriamente. Ha funzionato tutto immediatamente e sono entrata in questo mondo.

Quali sono state le tue prime influenze?
La grande compositrice e percussionista Evelyn Glennie è stata una vera ispirazione per me e poi anche Nebojša Živković. Sono stata molto fortunata a studiare con quest ultimo e a finire il mio Master.

Il prossimo capitolo della tua carriera?
C’è sempre qualcosa in programma. Dopo il lavoro con Hans ho fatto esperienza nel registrare con altri e registrare il mio materiale. Sarò maggiormente coinvolta in processi creativi e quindi non solo in esibizioni dal vivo. Ho in mente un progetto, ma non posso ancora dirvi nulla di preciso. Però, sarà un qualcosa dove potrò mettere tutto quello che ho imparato nell’ultimo periodo.
Ci sarà anche il tour di Hans Zimmer che comincia a settembre. Nel 2023 saremo anche a Torino per la prima volta e siamo davvero molto contenti di suonare nella vostra bellissima città.

Come sai siamo italiani. Hai qualche ricordo particolare legato all’Italia?
Amo l’Italia e la mia città preferita nel mondo è Roma. Amo andarci e vedere la sua cultura. Vivere la vita in Italia è bellissimo ed è straordinaria la capacità italiana di costruire capolavori partendo dal piccolo. Amo la lingua, la pasta, la pizza e tutte le vostre “combinazioni”. Vado a Roma una volta l’anno per ricaricarmi e per semplicemente vivere.
Recentemente con Hans Zimmer abbiamo suonato a Milano che è un’altra bellissima città. Non vedo l’ora di visitare l’Italia e suonare a Bologna e Torino.

Tornando ai tuoi progetti, c’è un musicista con cui ti piacerebbe collaborare?
Devo dirti che da quando ho iniziato a lavorare con Hans Zimmer vivo un’esperienza pazzesca e unica che ha aperto un universo nel percepire la musica. Sono grata di poter lavorare con lui e con compositori come Steve Mazzaro, Heitor Pereira e Nahre Sol. Mi ripeto, ma è un qualcosa che riesce a darti un’ispirazione unica.

Ultima domanda: un messaggio ai fans italiani.
Spero di vedervi a Torino o Bologna il prossimo anno ai concerti. Non vedo l’ora di tornare in Italia e continuate con la vostra arte di vivere.
(Alessandro Gazzera)
Foto in evidenza: Luis Casanova

 

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