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Iniziare un lavoro da freelance: vantaggi e svantaggi

Oggi sentiamo spesso la parola freelance, e non potrebbe essere altrimenti. Si tratta infatti di una “filosofia di vita” che ha sempre avuto un peso specifico in Italia, e che ha registrato un vero e proprio boom di consensi dopo la pandemia.

Ma cosa si intende per freelance? Si fa riferimento ad un libero professionista, che non lavora in condizioni di subordinazione, mantenendo dunque una piena autonomia sul proprio operato. Inoltre, il freelance può fornire servizi a più clienti, senza dover rimanere vincolato ad uno di essi. Questo tipo di lavoro offre molti vantaggi, ma anche alcuni svantaggi, che occorre approfondire insieme ai dati di settore.

Il boom dei lavoratori freelance in Italia

Il boom di questo fenomeno è dovuto principalmente al fatto che consente una maggiore flessibilità e autonomia, rispetto al lavoro da dipendente tradizionale. Il freelance può decidere quando e come lavorare e, soprattutto, che tipo di servizi offrire e a chi offrirli. Inoltre, questo tipo di lavoro è perfetto per chi vuole sviluppare una propria attività, rimanendo dunque indipendente e potendosi gestire secondo i propri criteri, senza rapporti di subalternità.

Fra le altre cose, l’Italia può essere considerata come la patria dei freelance, dato che sono pochi i paesi a livello globale a poter vantare una percentuale così elevata di liberi professionisti. In secondo luogo, oggi ci sono tantissimi lavori potenziali che un freelance può abbracciare, molti dei quali coinvolti nel settore del digital, ovviamente. Basti ad esempio citare professioni come il web designer, lo specialista SEO, il programmatore web, il digital marketer, il blogger, l’ADV specialist, il social media manager, il copywriter e molto altro ancora. Infine, da non dimenticare professioni come il giornalista freelance, il fotografo, il grafico, il montatore video, gli insegnanti online e gli interpreti o traduttori.

Vantaggi e svantaggi della vita da freelance

Si comincia con un approfondimento sui vantaggi. Per prima cosa, il freelance gode di una completa autonomia sul lavoro che svolge, potendo scegliere come e quando lavorare, e come detto può selezionare i propri clienti in base a motivi non solo economici, ma anche etici. In secondo luogo, non è costretto a rimanere legato ad un solo cliente, ma può gestirne diversi contemporaneamente, in base alle proprie forze e al tempo che si ha a disposizione. In terzo luogo, i freelance generalmente fatturano maggiormente rispetto ad un dipendente, ma va anche detto che lavorano di più, il che ci porta ad approfondire gli svantaggi del libero professionismo.

Innanzitutto, molte persone che abbracciano questa vita spesso hanno paura, in quanto la vedono come un salto nel vuoto. In tal senso, possono venirci in aiuto alcuni articoli sul web dedicati, come l’approfondimento di Cvapp.it su come cambiare lavoro, così da capire anche quale tipo di impiego fa più al caso nostro in base alle nostre attitudini. La vita da freelance, infatti, richiede un’attenta analisi delle proprie capacità e delle proprie competenze. Inoltre, un freelance di solito non ha certezze nel lungo periodo, e deve avere la capacità di procacciarsi da solo i clienti.

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