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Intervista a Derek Sherinian, il leggendario tastierista presenta “Vortex”

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Photo: Greg-Vorobiov

Un grande virtuoso delle tastiere e del pianoforte è la sorpresa di oggi. Su CronacaTorino, infatti, è arrivato Derek Sherinian a presentare il suo “Vortex”.
L’ex Dream Theater ha regalato l’ennesimo disco ricco di emozioni e con tanti compagni di viaggio ad arricchire la sua musica. Ecco cosa ci ha raccontato:

Buongiorno Derek, come stai? Cosa devono aspettarsi i fan italiani da “Vortex”?
Molto bene. Credo che tutti quelli a cui sono piaciuti i miei dischi adoreranno “Vortex”. Ci sono un sacco di compagni di viaggio che sono tornati come Simon Phillips, Steve Lukather, il fantastico Zakk Wylde, Joe Bonamassa e Steve Stevens.
Questa volta ci sono anche due novità come Michael Schenker e Nuno Bettencourt che suonano davvero alla grande su “Vortex”. Ho suonato nell’ultimo disco di Michael, siamo diventati amici e ho scritto “Die Kobra” come omaggio proprio a lui.

Ascoltando “Vortex” ho particolarmente apprezzato la canzone “Scorpion” nella sua unicità. Ci racconti come nasce questo pezzo?
Ho suonato molto il piano, nell’ultimo disco c’era la canzone “Dragonfly” ed è piaciuta davvero tanto nel mondo. Io e Simon abbiamo creato quindi “Scorpion” per questo album.
Mi sono semplicemente innamorato del suonare il piano, ho passato molto tempo a fare pratica e a scrivere canzoni. Penso che il mio prossimo lavoro sarà un disco completamente dedicato al pianoforte.

Come descriveresti la chimica con Simon Phillips? Ogni cosa che fate è semplicemente stupenda.
Grazie! Non credo si possa descrivere. Semplicemente adoriamo lavorare insieme e la musica che creiamo. Le persone amano le nostre canzoni e noi continueremo a farle fino a quando riusciremo.

Sentiremo “Vortex” dal vivo?
Abbiamo alcune date selezionate per la fine dell’anno: una in California e una in un festival in Armenia. Penso che proveremo però a mettere insieme un piccolo tour, ma probabilmente accadrà dopo il prossimo disco.derek-sherinian-tastierista-vortex

Come funziona il tuo processo creativo? Da dove nasce l’ispirazione?
Dalla vita in generale e poi sedendomi al piano lasciando correre le dita. Più suono e più posso creare cose belle. Cerco di suonare il più possibile e quando arriva il momento magico… Provo a trasformarlo in una canzone.

Che progetti hai per il prosieguo dell’estate?
Ho un po’ di show con i Sons of Apollo in Sud America e poi ho il concerto in Armenia con Simon e Ron “Bumblefoot” Thal. Dopo settembre continuerò a scrivere canzoni.

Una domanda che probabilmente ti fanno spesso: è il momento giusto per vedere un nuovo disco dei Black Country Communion?
No, penso che fino a quando Glenn sarà con i The Dead Daisies non vedrete un nuovo disco dei Black Country. Credo che questo sia una linea di demarcazione chiara. Lui è sotto contratto e non credo ci siano possibilità, ma forse mi sbaglio…

Noi siamo italiani. Hai qualche ricordo particolare legato all’Italia?
Amo l’Italia. Ho suonato lì tante volte negli ultimi 30 anni e ho tantissimi grandi amici. I fans sono grandiosi e i concerti memorabili. Spero davvero di poter tornare un giorno!

Il tuo messaggio ai nostri lettori
Italia ti amo e mi manchi. Spero abbiate ascoltato “Vortex”, ma se non lo avete fatto andate su Youtube a sentire qualcosa. Credo lo amerete davvero.
(Alessandro Gazzera)

 

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