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Torino: “Una tazza di UNICEF, per favore!”

torino-tazza-unicef-favoreTORINO – Alla fine degli anni Quaranta cominciarono ad arrivare i primi carichi di latte in polvere, perché inviare il latte fresco era troppo costoso, considerando la difficoltà nel disporre di attrezzature per la refrigerazione. L’UNICEF divenne il “benefico lattaio” dei bambini d’Europa. Si racconta addirittura che i bambini chiedessero una tazza di UNICEF, credendo che l’acronimo fosse un sinonimo di latte! 

Con l’obiettivo di aiutare il mondo dell’infanzia, uscito mal ridotto dalla Seconda guerra mondiale, l’Assemblea Generale dell’ONU l’11 dicembre 1946 istituì il Fondo Internazionale di Emergenza per l’Infanzia (UNICEF). Tra le macerie della guerra l’Italia, come il resto dell’Europa, veniva soccorsa con ingenti aiuti che, alla fine del 1948, riuscirono a raggiungere oltre 900mila madri e bambini.  

Provvidenziale fu il contributo dell’UNICEF, che si concretizzò nell’erogazione di generi alimentari destinati all’Italia centro-meridionale per un valore di cinque milioni e mezzo di dollari. Né furono trascurati i prodotti vitaminici, per arricchire nella stagione invernale le razioni alimentari dei bambini e delle madri e per svolgere una campagna anti-rachitismo nel Sud e nelle isole.  

Sul contributo UNICEF fu infine disposto uno stanziamento per la pastorizzazione del latte e per la costruzione a Torino della Centrale del Latte in Via Filadelfia! 

A distanza di 75 anni, l’UNICEF è ancora sempre presente laddove ci sia necessità di aiuti per il mondo dell’infanzia. 

Le Pigotte realizzate nel Carcere concorrono alla campagna COVAX 

La Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino , sezione femminile, ha avviato da alcuni anni, l’attività del laboratorio delle Pigotte, le bambole di pezza dell’UNICEF che salvano la vita dei bambini.

Quest’anno il ricavato per l’adozione della Pigotta è destinato alla campagna COVAX per l’acquisto di vaccini anti covid19 destinati ai Paesi poveri del Pianeta.

Preceduta da un’attività di informazione sul significato della Pigotta collegata alla missione dell’UNICEF, e da una formazione operativa per mostrare i vari passi necessari al suo confezionamento creativo, l’iniziativa dall’alto valore sociale, ha riscosso un vero e proprio successo.

Si tratta, infatti, di una importante attività di socializzazione che consente alle detenute di uscire dalle celle e lavorare in gruppo e contribuire, grazie al proprio impegno, a salvare la vita di tantissimi bambini lontani.

Il Laboratorio, promosso nell’ambito del progetto “Lavoro, Emancipazione e Inclusione” (LEI), è formato da gran parte delle detenute della sezione femminile della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino seguite dalle educatrici Jessica Filardo e Damaris Paolone di EssereUmani onlus di Torino e per l’UNICEF dalla Sig.ra Annamaria Pansera Referente dei laboratori “Pigotte” dell’UNICEF.

La nostra presenza, dichiara Antonio Sgroi Presidente Provinciale per l’UNICEF di Torino, ha portato una ventata di ottimismo, consentendo alle detenute di impegnarsi, diventando protagoniste nelle campagne umanitarie dell’UNICEF, tese alla difesa dei diritti dell’infanzia ed all’accoglienza dei bambini migranti.

La realizzazione delle “Pigotte” rientra nel progetto “Lavoro, Emancipazione e Inclusione” (LEI) che si pone gli obiettivi di consentire alle donne detenute di apprendere o affinare le competenze nella prospettiva dell’uscita dal carcere favorendone un reinserimento socio-lavorativo volto alla prevenzione della recidiva.

Le “Pigotte” realizzate presso i laboratori del Carcere, dell’UNITRE e dell’UNICEF possono essere adottate presso:

la sede dell’UNICEF in Corso Orbassano 215 dove è possibile acquistare anche prodotti ecosolidali;

la postazione UNICEF allestita in Piazza San Carlo nei giorni 18 e 19 dicembre;

InGenio Via Montebello, 28.

Progetto realizzato con il contributo finanziario di Compagnia di San Paolo, la partecipazione dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Progetto Logos, il co-finanziamento di Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, EssereUmani onlus, Cooperativa sociale Extraliberi, Cooperativa Sociale Patchanka, Cooperativa Sociale ImpattoZero, , e infine il contributo in kind di Intesa Sanpaolo S.p.A., in qualità di ente titolare del Museo del Risparmio , e di PerMicro S.p.A

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