Leggere il giardino alla Palazzina di Caccia di Stupinigi il 21 maggio
Fino ad ottobre, una volta al mese il sabato mattina, la Fondazione Ordine Mauriziano con “Leggere il giardino” apre eccezionalmente al pubblico i cancelli del grande parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Muniti di caschetto di protezione, i visitatori potranno visitare i giardini di Stupinigi, dal cortile d’onore, al padiglione centrale, al giardino di levante, alla scoperta delle evoluzioni del parco interno alla Palazzina.
Attraverso mappe e documenti storici le passeggiate ripercorreranno le fasi e gli stili del giardino, dal gusto alla francese del Settecento all’evoluzione del gusto romantico, fino ad arrivare al giardino Novecentesco risalente al periodo delle villeggiature della regina Margherita.
Il giardino della Palazzina di Caccia di Stupinigi venne progettato sul modello francese nel 1740 da Michel Bénard, direttore dei Reali Giardini, che riuscì ad elaborare il pensiero juvarriano di spazio aulico dinamicamente collegato con l’ambiente venatorio circostante. Nell’Ottocento si adeguò al nuovo gusto romantico di parco paesaggistico, senza però perdere l’originario assetto geometrico. Furono creati percorsi con andamento sinuoso, un laghetto con isola dotata di belvedere, un ponte in legno e fu realizzata persino una serra, nella parte orientale.
Le prossime visite sono in programma il 18 giugno, 17 settembre, 8 ottobre
IL PARCO STORICO
La Palazzina di Caccia di Stupinigi, con il suo parco, rappresenta un sistema integrato tra l’attività venatoria e il loisir della corte. Occupa una superficie di circa 10 ettari lungo l’asse longitudinale che attraversa Stupinigi in direzione nord-sud: arrivando da Torino si trovano i grandi prati semicircolari che introducono ai parterres fino al cortile d’onore, con una serie di viali trasversali a collegare le scuderie e i diversi appartamenti reali. Nella concezione progettuale dell’architetto messinese Filippo Juvarra, l’area verde era strettamente connessa alle linee, straordinariamente innovative per il tempo, della Palazzina di Caccia. Il progetto juvarriano prevede infatti che l’asse proveniente da Torino, attraversando il salone centrale, si prolunghi nella rotta di caccia centrale o reale, passando per gli ampi parterre posti a sud e oggi recuperati, delimitati a levante e ponente da filari di carpini, per giungere, quindi, al parco più interno di impianto circolare separato dal territorio circostante da un muro di cinta.
Nel 1740 iniziarono i lavori, per terminare verso la fine del secolo, sotto la direzione dell’Architetto Reale Tommaso Prunotto e portati avanti da Ludovico Bo e dal Direttore dei Reali Giardini Michel Bénard che seppero elaborare e mantenere l’idea originaria juvarriana di simmetria e prospettiva. L’impianto del giardino, costruito sull’asse rettore longitudinale che attraversa il territorio, è diviso in due settori: uno rettangolare a “parterres à l’anglaise” delimitato lateralmente da due cabine di verzura o Apartaments verts che compenetrano nel secondo settore circolare suddiviso in 16 viali radiali e “tournants” alberati a delimitare i “parterres en broderie” con baricentro il gran rondò reale.
Uno degli elementi architettonici verdi che caratterizzava il giardino formale settecentesco era rappresentato proprio dagli Apartaments verts o gallerie di verzura: due gallerie verdi, perfettamente simmetriche e parallele all’asse principale a inquadrare il cannocchiale prospettico dei parterres centrali verso il gran rondò. Realizzate nel periodo 1741-1749, erano costituite da 5 filari paralleli di carpini collegati tra loro da arcate in ferro e legno in modo da creare un pergolato. Longitudinalmente ai filari, le piante erano unite tra loro con carpini “addomesticati” a spalliera su treillage di legno a formare delle pareti verdi che a loro volta erano intercalate con piante di bosso a spalliera in modo da ricreare finestre, arcate e pinnacoli di fronte ai parterres.
Il giardino, durante l’occupazione napoleonica, subì una prima trasformazione: vennero eliminati i sostegni in ferro e legno delle gallerie verdi come anche i vasi di fiori e alcuni parterres furono trasformati in “bosquet” con la messa a dimora di alberi anche di alto fusto. Reimpiantati nel tempo, oggi rimangono comunque ancora visibili i filari di carpini.
Nell’Ottocento, intorno alla metà del secolo, il giardino venne rimaneggiato per adeguarsi al nuovo gusto inglese e sotto la direzione di architetti e paesaggisti del tempo come Melano, Roda e Scalarandis si introducono nuovi elementi paesaggistici come il laghetto con l’isolotto, la capanna dell’eremitaggio, un labirinto di bossi e il casino cinese, il giardino di fiori nell’area di levante che ospitava il luogo di ricreazione dell’elefante Fritz.
IL CALENDARIO
Le visite guidate “Leggere il giardino” sono in programma esclusivamente nei giorni segnalati alle ore 10.30. Durata: 2 ore circa.
Sabato 21 maggio, ore 10.30
Sabato 18 giugno, ore 10.30
Sabato 17 settembre, ore 10.30
Sabato 8 ottobre, ore 10.30
INFO
Palazzina di Caccia di Stupinigi
piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)
Prenotazione obbligatoria (entro venerdì e fino ad esaurimento dei posti disponibili) al numero: 011 6200634
I partecipanti saranno dotati di dispositivi di sicurezza.
In caso di maltempo o condizioni climatiche sfavorevoli, la visita non avrà luogo. La vetustà del patrimonio arboreo e la fragilità del giardino stesso implicano necessariamente una particolare attenzione alle condizioni meteo. Pertanto, in caso di maltempo (anche precedente alle 48 ore dell’evento), la visita sarà annullata.
Si invitano i partecipanti ad indossare calzature comode e a portare eventualmente spray contro gli insetti. Non è inoltre possibile portare animali, nemmeno al guinzaglio, per la presenza di fauna selvatica.
Il costo del biglietto per accedere al percorso “Leggere il giardino” è di 13 euro e comprende la visita guidata e l’ingresso a prezzo ridotto in palazzina.
Ufficio stampa Reverse