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Riqualificazione scuola Sabin a Torino, ultimi giorni per sostenere la campagna di crowdfunding “Riprendiamoci il cortile!”

“Riprendiamoci il cortile!” è la campagna di crowdfunding avviata da Architettura Senza Frontiere per avanzare nella riqualificazione della grande area esterna dell’istituto, attraverso la realizzazione di un campo da gioco e di un’aula per la didattica all’aperto di cui potranno usufruire più di 500 bambini, per uno spazio di comunità e di apprendimento bello e più che mai necessario in tempo di pandemia.
Raggiunto con anticipo il primo obiettivo fissato a 5.000 euro, la raccolta è attiva sino al 14 maggio e con l’ulteriore somma che si riuscirà a raccogliere la Onlus torinese potrà migliorare il campetto da gioco, disegnando giochi e percorsi sulla nuova pavimentazione che sarà realizzata con materiali completamente naturali che non danneggiano l’ambiente.
Il cortile di una scuola è uno spazio importante per la socializzazione e la crescita dei bambini, un bene comune, degli alunni, degli insegnanti e della comunità. Un bene prezioso soprattutto in tempi di pandemia – per avere aree capaci di accogliere gli allievi in totale sicurezza – e in un quartiere in cui molti bambini hanno solo quello spazio per giocare e fare didattica all’aperto.
Il 15 marzo scorso Architettura senza Frontiere Piemonte Onlus (ASF) ha deciso di avviare “Riprendiamoci il cortile!”, crowdfunding per la realizzazione di una parte importante di “Sabin Pocket Garden”, progetto per la riqualificazione del cortile della scuola Albert Sabin di Torino ideato e pensato insieme agli allievi dell’istituto.
Il primo obiettivo della raccolta – fissato in 5.000 euro per la realizzazione di una nuova pavimentazione del campetto da gioco con materiali completamente naturali che non danneggiano l’ambiente – è stato raggiunto in anticipo. La raccolta è attiva sino al 14 maggio e con l’ulteriore somma che si riuscirà a raccogliere la Onlus torinese potrà perfezionare il lavoro, disegnando giochi e percorsi per nuove attività ludico-ricreative.
La campagna di crowdfunding è stata pubblicata sulla piattaforma ideaginger.it, reperibile all’indirizzo www.ideaginger.it/progetti/riprendiamoci-il-cortile-con-il-colore.html insieme a informazioni dettagliate sull’intero progetto di riqualificazione. Un progetto ambizioso che la Onlus piemontese ha deciso di realizzare per step e di portare a termine ricorrendo anche a finanziamenti collettivi dal basso.
Chiamata nel 2015 dalla direzione scolastica dell’istituto di corso Vercelli 157, nel periferico quartiere Barriera di Milano, in tutti questi anni Architettura Senza Frontiere ha sviluppato attività di coesione sociale e di sensibilizzazione su tematiche ambientali e beni comuni rivolte agli allievi, ma anche attività aperte al quartiere.
Viste le pessime condizioni del cortile – 4.850 mq poco accoglienti, degradati dal tempo e dalla poca manutenzione – ASF ha deciso di ripensarlo insieme ai bambini, attraverso laboratori partecipativi e collaborativi nei quali hanno potuto esprimere le loro necessitò, le loro idee e le loro preferenze.
Finalmente, dopo anni di progettazione, di sensibilizzazione, di confronti con le istituzioni e di raccolta fondi, ASF è riuscita ad ottenere dei finanziamenti, sufficienti però a coprire solamente le spese che riguardano il verde: aiuole colorate e sensoriali, piantumazione di nuovi alberi e orto didattico sul quale i bambini si stanno impegnando in questi giorni.
Il contesto e l’importanza del cortile scolastico
Cuore del progetto è la scuola primaria Albert Sabin, costruita nel 1964 nella periferia di Torino e frequentata da 517 alunni, di cui 354 stranieri. Il progetto di riqualificazione del cortile parte dal principio della scuola come spazio pubblico e dalla convinzione che spazi di qualità possano condurre ad un maggior rispetto dei luoghi, facilitando la didattica e favorendo l’integrazione.
Il cortile della scuola è il luogo in cui l’alunno diviene cittadino e l’educazione incontra la Città: i cittadini di domani avranno negli occhi quello che i bambini di oggi stanno vedendo e vivendo.
Questo ruolo è ancora più significativo in una scuola di una periferia multietnica, dove spazi marginali e conflittualità possono aggravare situazioni di disagio e dove gli spazi pubblici sono ridotti e spesso poco curati.
C’è necessità di spazi di incontro, di verde e di bellezza, c’è bisogno di integrazione, educazione ambientale, partecipazione, visione.
I bambini potranno stare più tempo all’aria aperta, a contatto con la natura in uno spazio ampio e ben organizzato che garantisce maggiore sicurezza anche in relazione alla pandemia in corso.
Gli insegnanti avranno la possibilità di proporre attività didattiche outdoor e coinvolgere gli studenti in esperienze innovative e sorprendenti, avvicinandoli anche a un rapporto di armonia con la natura.
UFFICIO STAMPA LP PRESS

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