Cronaca

Immobili confiscati alla mafia Torino, Mazzù: “Gli immobili confiscati siano destinati senza riserve all’edilizia sociale”

pennaCirca 18 milioni di euro nel quadriennio 2014-2017 per il recupero e utilizzo con finalità sociali degli immobili confiscati alle mafie. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ha preso avvio il programma di recupero ai fini residenziali di immobili confiscati alla criminalità da conferire in proprietà ai Comuni, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

Il programma riveste un carattere fortemente simbolico e prevede che – si legge nel testo – “gli immobili recuperati siano destinati alle categorie sociali più svantaggiate e prioritariamente ai soggetti nei cui confronti è stato emesso un provvedimento esecutivo di rilascio”. Sarà il Ministero ad individuare i Comuni “ad alta tensione abitativa” e questi, a loro volta, potranno decidere se amministrare direttamente gli immobili o assegnarli in concessione a titolo gratuito a comunità, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato.

 

Il presidente dell’Atc del Piemonte Centrale, Marcello Mazzù, si augura che il piano tenga conto della situazione di emergenza abitativa che sta fronteggiando la Città metropolitana torinese e che gli immobili confiscati siano destinati senza riserve all’edilizia sociale. “Il bando per l’assegnazione di case popolari della sola Città di Torino tocca quota 14mila domande – spiega – a fronte di una disponibilità di 500, 600 appartamenti ogni anno. È del tutto evidente che il trasferimento di immobili, di qualunque entità esso sia, sarebbe una prima risposta a questa forte necessità di case. D’altronde il decreto prevede che siano assegnati in modo prioritario a chi viene sfrattato e a Torino nel 2014 i provvedimenti di sfratto sul mercato immobiliare sono stati 4700, un numero considerevole”.

 

Già nel giugno dello scorso anno, quando si cominciava a parlare di questa proposta, l’amministrazione Atc aveva indirizzato una lettera all’assessore regionale Ferrari, al vicesindaco Tisi e al direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, significando la difficoltà di costruire nuove case popolari a causa della mancanza di fondi e candidandosi alla gestione di questi immobili.

 

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Massimiliano Rambaldi

Foto: wikimedia.org

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