Cronaca

Coronavirus Piemonte, il bollettino del venerdì

Ore 21.30. Bene la stretta, ma mancano ulteriori misure per mercati e supermercati. “Proprio oggi avevo trasmesso a Roma l’ordinanza che eravamo pronti ad emanare in Piemonte, ma è un bene che il Governo abbia compreso la necessità di varare delle misure unificate per tutto il territorio nazionale”: il presidente Alberto Cirio commenta così le nuove restrizioni per il contenimento del Coronavirus decise questa sera dal Governo, che dal 21 al 25 marzo vieta l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, non consente di svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto ma solo individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, chiede gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle stazioni ferroviarie e lacustri e nelle aree di servizio e rifornimento carburante (ad eccezione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consunarsi al di fuori dei locali, e di quelli negli ospedali e negli aeroporti con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro), che nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, vieta ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.

“Il provvedimento recepisce una parte delle nostre istanze – prosegue il presidente Cirio – anche se per l’attività motoria avremmo voluto fosse limitata a ragioni di salute. Non si fa cenno, inoltre, agli assembramenti davanti ai distributori automatici di cibi e bevande, né si parla purtroppo dei mercati e delle modalità per evitare l’assembramento negli esercizi commerciali, in special modo la domenica”.

Ore 21. Il Piemonte chiede una priorità d’urgenza. Il presidente Alberto Cirio ha inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai commissari straordinari per il Coronavirus Borrelli e Arcuri una lettera, firmata insieme al commissario straordinario per il Coronavirus in Piemonte Vincenzo Coccolo e all’intera Giunta regionale, che richiede di aprire per il Piemonte una via di priorità d’urgenza.

“Le nostre proiezioni ci dicono che in meno di tre giorni i casi di contagio in Piemonte raddoppieranno, avvicinandosi al livello di saturazione della rete di terapia intensiva regionale – si legge nella lettera – Nonostante tutte le misure prese e il senso di responsabilità di moltissimi cittadini la situazione è drammatica: i posti per la terapia intensiva, che con il nostro potenziamento sono stati quasi raddoppiati, sono pressoché esauriti, le attrezzature e il materiale medico non arriva, il personale ospedaliero è stremato malgrado i rinforzi. Comprendiamo bene che la situazione sia difficile in tutto il Paese, ma il nostro caso insieme a quello della Lombardia non lascia più neanche un minuto da perdere”.

“Il Piemonte ha fatto e sta facendo miracoli – evidenzia Cirio – come dimostra il potenziamento dei posti di terapia intensiva, che abbiamo incrementato di oltre il 65% dall’inizio dell’emergenza. Insieme al Veneto siamo tra le Regioni che hanno fatto in questo senso lo sforzo più grande. Ma non basta. Abbiamo bisogno di aiuto, materiali, uomini. I nostri approvvigionamenti sono bloccati alle frontiere. Il Governo ha parlato di una task force di 300 medici, noi chiediamo subito che una parte venga mandata in Piemonte. Nel distribuire gli aiuti Roma deve tener conto delle proiezioni regionali di sviluppo del contagio”.

Ore 20.30. Operativi i test rapidi. Sono operative presso i laboratori di analisi degli ospedali Molinette e Amedeo di Savoia di Torino le prime quattro nuove apparecchiature della DiaSorin di Saluggia che permetteranno di moltiplicare di molto la capacità diagnostica sul Coronavirus. Ieri sono stati effettuati i test sperimentali, con la formazione di tecnici e operatori. Da domani, le macchine potranno essere impiegate a pieno regime, processando 16 campioni ogni 90 minuti per laboratorio. Si tratta di una linea di analisi veloce, per casi che necessitano di risposte rapide, che lavorerà in parallelo con la rete già esistente, che richiede tempi di risposta più lunghi, intorno alle cinque ore. Le stesse apparecchiature sono in corso di fornitura anche per gli altri laboratori abilitati del Piemonte.

Ore 20.30. Linee guida sui tamponi diagnostici. Allo stato attuale, fatta salva la potestà decisionale del sanitario, orientata dalla clinica, il Comitato tecnico-scientifico dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte ritiene che l’esecuzione del test debba essere disposta con le seguenti priorità, comunque sempre valutate e autorizzata dalla Unità di Crisi stessa: 1) casi sospetti sintomatici ricoverati o in attesa di ricovero; 2) contatti stretti di casi confermati che divengano sintomatici e richiedano ricovero; 3) operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti con pazienti Covid-19 positivi in assenza di idonee protezioni, quando ciò venga ritenuto necessario; 4) soggetti in isolamento domiciliare nei quali compaiano sintomi anche non meritevoli di ricovero. Ogni altra indicazione all’esecuzione dell’esame verrà valutata come secondaria alle precedenti.

Si tratta di indicazioni cliniche che non riguardano il personale sanitario, per il quale la Regione Piemonte ha stabilito di voler effettuare un controllo esteso a tutti, da avviare secondo criteri di priorità condivisi con le organizzazioni sindacali di categoria che li rappresentano.

Tale posizione del Comitato tecnico-scientifico dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte tiene conto delle linee guida espresse dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) il 2 marzo scorso, nelle quali viene affermato che la decisione di eseguire il test deve essere basata su dati clinici ed epidemiologici che indichino a priori la verosimiglianza della infezione. Secondo l’OMS, il test di asintomatici o paucisintomatici può essere considerato in soggetti che abbiano avuto un contatto stretto con un caso confermato. In ogni caso, i protocolli di screening devono essere adattati alla situazione locale ed alla continua elaborazione della definizione di caso, basata sulla evoluzione delle conoscenze sulla malattia. Anche il Consiglio Superiore di Sanità, nel documento del 26 febbraio 2020, conclude che, in considerazione del fatto che il contributo da potenziali casi asintomatici alla dinamica della diffusione epidemica appare limitato, viene raccomandata l’esecuzione dei tamponi ai soli casi sintomatici con sindrome simil-influenzale non attribuibile ad altra causa.

Ore 19.30. In distribuzione mascherine e dispositivi di protezione. Continua il rifornimento dei dispositivi di protezione individuale a personale sanitario, farmacisti e medici di base del Piemonte. Oggi l’Ufficio Beni e servizi dell’Unità di Crisi ha provveduto all’invio alle aziende sanitarie di 53.850 mascherine chirurgiche, 900 tute protettive donate dalla comunità cinese, 1.470 camici veterinari, 4.410 mascherine ffp2, 28.300 guanti, 400 tamponi, 200 calzari, 500 cuffie.

Ore 19.30. Diciotto nuovi decessi. Sono 18 i decessi di persone positive al Coronavirus comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 4 in provincia di Torino, 5 nell’Alessandrino, 1 nel Novarese, 1 nel Cuneese, 2 nell’Astigiano, 2 nel VCO, 1 a Biella e 2 nel Vercellese.

Il totale è ora di 224 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 71 Alessandria, 8 Asti, 25 Biella, 13 Cuneo, 28 Novara, 49 Torino, 14 Vercelli, 12 nel Verbano-Cusio-Ossola, 4 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Ore 19.30. Il bollettino dei contagi. Sono 3.576 le persone finora risultate positive al Coronavirus in Piemonte. Su base provinciale: 634 Alessandria, 151 Asti, 180 Biella, 233 Cuneo, 302 Novara, 1.590 Torino, 210 Vercelli, 149 Verbano-Cusio-Ossola, 56 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi, 71 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. Le persone in isolamento domiciliare sono 1.423. Quelle ospedalizzate 1.929, di cui 298 in terapia intensiva. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 10.590, di cui 6.387 risultati negativi.

Ore 17.45. Agriturismi autorizzati alle consegne a domicilio. Le strutture ricettive agrituristiche potranno, limitatamente a questo periodo di emergenza, consegnare pasti a domicilio, nel pieno rispetto delle norme igienico sanitarie. Con questa iniziativa si viene incontro a una doppia esigenza: aiutare in concreto attività gravemente in crisi a causa del drastico crollo di prenotazioni e nel contempo venire incontro a coloro che, nelle aree rurali, sono maggiormente penalizzate dalle limitazioni agli spostamenti. Una doppia valenza che aiuta  l’economia e contribuisce a far sentire le persone meno isolate. Leggi le disposizioni 

Ore 17. Proroga dei ticket per reddito. Su proposta dell’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, la Giunta regionale ha confermato fino al 31 marzo 2021 la validità delle autocertificazioni di esenzione per reddito dal pagamento del ticket per la specialistica riguardanti cittadini di età inferiore a 6 e superiore a 65 con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro, titolari di assegno (ex pensione) sociale e loro familiari a carico; titolari di pensioni al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico con un reddito complessivo inferiore a euro 8.263,31.

Per evitare gli affollamenti agli sportelli delle Asl è stata anche decisa la proroga sino al 30 giugno 2020 per i cittadini in possesso dell’autocertificato di esenzione con il codice E02.

Ore 16. Interventi per i minori in strutture residenziali. La Giunta regionale, nel corso di una riunione telematica, ha stanziato 225.000 euro per finanziare progetti ed interventi socializzanti e ludico-ricreativi dedicati ai minori accolti in strutture residenziali e realizzati dagli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali.

“A fronte dell’attuale situazione di particolare emergenza – rileva l’assessore alle Politiche sociali, Chiara Caucino – abbiamo voluto sostenere progettualità di sollievo per cercare di garantire il benessere psico-fisico dei ragazzi anche attraverso una più ampia possibilità di mantenere regolari ed effettivi contatti con le famiglie di origine e con gli adulti di riferimento. È un impegno che dimostra come il nostro lavoro per il Piemonte e per tutte quelle persone che vivono quotidianamente in difficoltà prosegua incessantemente e con grande forza”.

Ore 15.30. Nuova ordinanza se non provvederà il Governo. I sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti di Anci, Anpci, Upi e Uncem, collegati in videoconferenza con il presidente Alberto Cirio, hanno condiviso all’unanimità la necessità di misure di contenimento più restrittive in vista del weekend.

“L’ordinanza è pronta – precisa il presidente Cirio – e prevede misure per l’attività all’aria aperta, la mobilità delle persone, le modalità per fare la spesa e i mercati. Non l’ho ancora firmata perché, sentito il ministro Boccia, sappiamo che è una decisione che già oggi potrebbe arrivare centralmente dal Governo e uniforme per tutta Italia. Ma nel caso non fosse così sono pronto a renderla immediatamente esecutiva”.

Ore 13.30. Altri 26 decessi. Sono 26 i decessi di persone positive al test del Coronavirus comunicati stamattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 10 in provincia di Torino, 4 nell’Alessandrino, 6 nel Novarese, 3 nel Cuneese, 2 nell’Astigiano e 1 proveniente da fuori regione.
Il totale complessivo è ora di 209 deceduti, così suddivisi su base provinciale: 66 ad Alessandria, 7 ad Asti, 24 a Biella, 12 a Cuneo, 27 a Novara, 47 a Torino, 12 a Vercelli, 10 nel Verbano-Cusio-Ossola, 4 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Ore 13.30. Il bollettino dei contagi. Sono 3461 le persone finora risultate positive al Coronavirus in Piemonte. Su base provinciale: 595 Alessandria, 151 Asti, 175 Biella, 221 Cuneo, 293 Novara, 1556 Torino, 203 Vercelli, 142 Verbano-Cusio-Ossola, 52 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi, 72 in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 280, quelle guarite 8. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 10.290, di cui 6.263 risultati negativi.

Ore 13.30. Sospesa attività di sette Pronto soccorso. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha disposto la sospensione dell’attività dei Pronto soccorso di Giaveno, Venaria, Lanzo, Nizza, Borgosesia, Bra e Ceva. Il provvedimento emergenziale è motivato dalla necessità di liberare professionisti medici per garantire le terapie da prestare ai pazienti Covid nell’ambito del piano di riorganizzazione dell’offerta sanitaria in Piemonte.

“Intendo ribadire che si tratta di sospensioni temporanee e non di chiusure – osserva il commissario straordinario Vincenzo Coccolo – La straordinarietà della situazione che ci troviamo ad affrontare impone soluzioni drastiche ed immediate. Chiediamo la comprensione e la collaborazione dei sindaci e dei cittadini. Ogni posto e ogni risorsa sanitaria in più che riusciamo a ricavare, è decisiva per salvare vite umane. Terminata l’emergenza, tutto ritornerà come prima”.

Ore 13.30. Il reclutamento per Verduno. 74 medici e 85 infermieri hanno risposto al bando della Regione Piemonte per reclutare nuovo personale da destinare all’ospedale di Verduno per assistere i pazienti affetti da Coronavirus. Il bando, scaduto oggi alle 12, ricercava 34 medici (6 specialisti in anestesia e rianimazione, 6 specializzandi in anestesia e rianimazione, 6 specialisti in medicina e chirurgia d’urgenza o discipline affini, 6 specializzandi in medicina e chirurgia d’urgenza o discipline affini, 10 laureati in medicina e chirurgia) e 72 infermieri.

Ora l’azienda sanitaria CN2 provvederà a vagliare i curricula ricevuti e procederà alle assunzioni. Per tutti coloro che presteranno servizio presso l’ospedale, l’Azienda ha predisposto la possibilità di usufruire di sistemazione alberghiera, comprensiva di vitto e alloggio, in camera singola.

Ore 12.30. Pronta l’ordinanza con nuove restrizioni delle attività all’aria aperta. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: “Ci prepariamo a un weekend difficile, con una curva del contagio che continua a salire e troppa gente ancora per strada. Non possiamo permetterci che le aree verdi e i parchi diventino occasioni di ritrovo, per cui in giornata emetterò una ordinanza di restrizione delle attività all’aria aperta. Alle 13 mi confronterò in videoconferenza con i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province del Piemonte e i rappresentanti di Anci, Anpci, Upi e Uncem. Mi sono già confrontato con il ministro dell’Interno Lamorgese, che ha condiviso la necessità di maggiori restrizioni. So che chiediamo un grande sacrificio a tutti e che stare chiusi in casa è difficile, ma vi prego di capire che più seguiremo oggi queste regole dure, prima potremo tornare a vivere e a goderci la nostra libertà”.
Notizie: Ufficio Stampa Regione Piemonte

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio