Afriquia Merzouga Rally 2016, Benavides centra la terza
SS3 Merzouga – Atlas Bivouac Marathon 464 km Liaison 50 km SS 223 km Liaison 191 km
Dalle dune ai monti Atlas. Una tappa “Dakar style” con navigazione tecnica e una varietà di terreni ha caratterizzato il primo giorno della tappa marathon. Dopo 50 km di liaison, i piloti si sono sfidati in una speciale che ha visto piste veloci alternarsi a fuoripista su terreni sabbiosi prima salire verso i Monti Atlas, base dell’accampamento della tappa marathon a quasi 2.000 metri.
Partito per primo, Gerard Farres è stato ripreso da Benavides, Svitko, Van Beveren e Rodrigues. I cinque hanno poi corso in gruppo sino alla fine della speciale. Dopo l’arrivo dei primi 11 piloti, la corsa è stata interrotta per motivi di sicurezza al CP3 e poco tempo dopo al CP2. Con una forte tempesta di sabbia e i due elicotteri medici impegnati nelle operazioni di soccorso, non era infatti possibile garantire la sicurezza della corsa , priorità per l’organizzazione.
Kevin Benavides (HRC) si è aggiudicato la vittoria della SS3 davanti a Helder Rodrigues (Yamaha), secondo a +3’29, Stefan Svitko (KTM), terzo a + 6’42, Van Beveren (Yamaha) 4° a +9’ 59 e Gerard Farres (KTM) 5° a + 12’39. José Cornejo continua a sorprendere (6°), mentre Ricky Brabec (7°) ha sofferto più dei giorni precedenti per la difficile navigazione. Il pilota più veloce del Dakar Challenge è stato il sudafricano David Thomas, 8°.
Kevin Benavides: “Una tappa molto difficile per la navigazione. Abbiamo guidato in gruppo e dal CP2 ho cercato di aprire la pista. Una giornata tosta anche per la guida tecnica su terreni molto diversi. Bellissimi i paesaggi.”
Adrien Van Beveren: “Siamo partiti dalla sabbia per finire a 2.000 metri sulla montagna! La salita finale è stata impressionante. Io sono più a mio agio sulla sabbia, ma la varietà dei terreni ci ha costretto ad adattarci ogni volta alle nuove condizioni e questo è fondamentale per i rally”.
Gerard Farres: “E’ stata una vera tappa della Dakar! Tanto fuoripista, una navigazione difficile, le strategie di corsa. Mi ha ricordato i tempi in cui Jordi Arcarons correva in Africa con la differenza che oggi la velocità è più alta. Ci sono tanti piloti e altrettanta competizione”
Ricky Brabec: “Non sono riuscito a riprendere il gruppo dei primi perché mi sono perso diverse volte. Era difficile seguire le tracce e ho guidato quasi sempre da solo. Bello ritrovarsi nelle montagne, mi sembra di essere a casa”.
Luca Manca: “E’ la prima volta che torno su un rally internazionale dopo aver fatto dell’enduro anche a livello mondiale come la Sei Giorni. A casa mi alleno molto con la moto da rally e il road book, ma non con il GPS. Il primo giorno ho sbagliato dei way point perché non mi ritrovavo con il nuovo tipo di GPS. La seconda tappa è andata meglio e da 80esimo ho chiuso 22esimo assoluto. Oggi una bellissima speciale, lunga, tecnica e navigata. Il mio obiettivo è finire. Mi sono allenato tanto e ho lavorato duramente. Il mio sogno è tornare alla Dakar. Devo finirla”.
Foto e Notizie: Ufficio Stampa Afriquia Merzouga Rally