La storica aula Bovet dell’Iss diventa “Nitti-Bovet” per la festa della donna
Bellantone, “Un omaggio a tutte le donne cui non vengono giustamente riconosciuti i propri meriti”. Piccioli: “Un gesto simbolico che vuole testimoniare l’importanza per l’ISS della parità di genere”
L’aula Bovet, una delle più antiche aule dell’Istituto Superiore di Sanità sarà intitolata “Nitti-Bovet” anche a Filomena Nitti moglie del premio Nobel e anche lei ricercatrice dell’Istituto nel dopoguerra. Lo annuncia la Direzione Generale dell’Iss nel giorno della Festa della Donna.
“Un omaggio – dice il Presidente dell’ISS Rocco Bellantone – dedicato a tutte le donne che con generosità hanno lavorato accanto agli uomini e a cui non vengono giustamente riconosciuti i propri meriti”.
Filomena Nitti fu una delle fondatrici dell’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo (UNLA). A lei, nata in una famiglia illuminata e colta, dove solo la nonna materna, di origini aristocratiche, aveva disapprovato fermamente l’eccessiva istruzione impartita alle donne di casa, la sua storia familiare regalò una vita intensa, ricca di stimoli intellettuali che ne fecero un’appassionata del mondo.
Fu, di fatto, una cosmopolita: Zurigo, Parigi Mosca, poi di nuovo Parigi, dove conosce, s’innamora e sposa Daniel Bovet, e poi Roma, all’Istituto Superiore di Sanità dove lavorò anche il marito e con lui lavora agli stessi progetti scientifici per cui egli ottenne poi il Premio Nobel.
“E’ un gesto simbolico, ma che per noi è importante – afferma Andrea Piccioli, Direttore Generale dell’Iss -. Una testimonianza di quanto sia importante per l’Iss la parità di genere. Del resto l’Istituto vede già una grande preponderanza di donne tra i lavoratori (1162 donne contro 543 uomini) a partire da quelli impegnati per la ricerca”.
Ufficio Stampa Istituto Superiore di Sanità