Ciao e grazie, Giro: sei stato meraviglioso
Arriverà un tempo per analizzare quello che è successo in queste tre settimane, in queste 21 tappe, in questi 3.410 chilometri percorsi. Ci sarà tempo per pensare, mettere a fuoco, definire lucidamente ogni cosa.
Arriverà un tempo per guardare a quello che è successo, e per pensare a quello che succederà.
Adesso è il momento per lasciarsi prendere dalle emozioni. Con la cronometro di ieri, il primo Giro d’Italia della EOLO-KOMETA si è concluso: Lorenzo Fortunato, con il 134° posto di ieri, ha centrato il 16° nella classifica generale. Un risultato che quasi mette i brividi soltanto a scriverlo, che fa emozionare soltanto a leggerlo, che sembra incredibile soltanto a pensarlo. La sua cavalcata trionfale in cima allo Zoncolan resterà nella storia di questa squadra, qualunque cosa succederà in futuro.
E il Giro d’Italia della EOLO-KOMETA è anche la maglia azzurra di Albanese portata per tre giorni, i due piazzamenti di Gavazzi (e sì, se la sarebbe meritata una vittoria di tappa), i tanti chilometri di fuga, le 6 volte nella “Top 10” di tappa. Un Giro che ha fatto conoscere al mondo la nostra squadra, meravigliosa nel suo ruolo che l’ha portata a meritarsi pienamente la wild card.
Arriverà il tempo dei bilanci, delle lunghe interviste, dei racconti. Oggi, ci teniamo stretto il sorriso di Lorenzo Fortunato: il re dello Zoncolan.
“E’ sufficiente dire che sono contento? Non lo so se è sufficiente, ma è quello che sento: sono contento di questo Giro d’Italia, sono contento di far parte della famiglia della EOLO-KOMETA, sono contento di aver vinto e anche del mio risultato finale. Certo, prometto che in futuro cercherò di migliorare a cronometro… Però sono contento, queste tre settimane sono state intense ma bellissime e indimenticabili: ringrazio tutti i miei compagni, i direttori sportivi, tutto lo staff della squadra e ogni sponsor. Ringrazio la mia famiglia, la mia fidanzata, tutti quelli che mi sono stati vicino e che hanno festeggiato con me quel giorno in cima allo Zoncolan. Adesso mi riposo un po’, poi si riprende a lavorare: perché la strada da fare è ancora tanta, e tutta in salita. Ma la salita, lo sapete, a me piace tantissimo”.
Foto: PhotoGomezSport
Notizie: Ufficio Stampa EOLO-KOMETA